Due obiezioni a coloro che, con qualche ragione, pensano che i no vax se si ammalano dovrebbero pagarsi le cure

Mercoledì 28 Luglio 2021
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Caro Direttore,
in un Paese del nord Europa si sta dibattendo una originale questione: se sia giusto che il Sistema sanitario si faccia carico delle patologie più o meno gravi dei fumatori; costoro sanno a cosa possono andare incontro e non è giusto che altri si facciano carico del loro vizio. Porterei questo dibattito nell'ambito dei no vax. Chi non si vaccina per libera scelta sa che quasi certamente si ammalerà di Covid. Allora perchè il Ssn dovrebbe pagare i costi, anche altissimi, della degenza e rianimazione di questi incoscienti che rifiutano il vaccino? 

Gianfranco Bertoldi
Mestre


Caro lettore,
non è il solo a ritenere che chi si rifiuta di vaccinarsi contro il Covid dovrebbe pagarsi le spese mediche se contrae il virus e finisce in ospedale. È una posizione che risponde a una logica lineare: io Stato ti dò la possibilità con il vaccino di difenderti dal virus, tu la rifiuti, ma se poi ti ammali, a quel punto, ne devi sopportare le conseguenze anche di tipo economico, perché non è giusto che i costi di una scelta individuale debbano ricadere sull'intera comunità.

La capisco, tantopiù sapendo che un solo giorno di terapia intensiva non costa meno di 1.500-2000 euro. Ma faccio due obiezioni. La prima: credo che l'idea della salute come diritto assoluto, di cui si gode cioè a prescindere dallo stile di vita che si è scelto, sia un fondamentale e irrinunciabile presidio di civiltà. Senza distinzione alcuna. E benché questo abbia un costo sociale ed economico rilevante e contrasti in qualche caso radicalmente con le mie convinzioni, vorrei poter sempre vivere in un Paese che si prende cura di tutti e fa tutto ciò che è nelle sue possibilità per salvare la vita di ogni persona, anche di chi si distrugge assumendo sostanze stupefacenti, di chi cerca di suicidarsi, di chi beve o mangia in modo sregolato e pericoloso per se e per gli altri. E pure di chi rifiuta il vaccino e si ammala di Covid. La seconda obiezione è questa: molte delle posizioni no-vax sono figlie di un individualismo assoluto. Che contrabbanda il concetto di libertà con la pretesa di imporre il proprio punto di vista. Ma questa è una ragione in più per affermare la distanza culturale che c'è tra due mondi. Tra chi, indifferente dell'altrui destino, è pronto a sacrificare tutto e tutti al cospetto del proprio Io. E di chi, invece, accetta di farsi carico della salute di tutti, anche di coloro che sbagliano e anche di coloro che le loro scelte mettono a rischio la salute e la vita degli altri. Non è buonismo. È una scelta di civiltà.

Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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