I giovani vanno fatti crescere come cittadini e non solo come figli: educandoli alla responsabilità

Mercoledì 8 Marzo 2023
I giovani vanno fatti crescere come cittadini e non solo come figli: educandoli alla responsabilità

Gentile Direttore,
le auto sono sicure, le strade sono sicure, ma troppi giovani e anche meno giovani sono completamente privi di cervello e incapaci di qualunque manovra a più di 30 km/ora. Aggiungo che situazioni di questo tipo si verificano ogni giorno (basta osservare certi conducenti) e fortunatamente non portano a incidenti tanto gravi. È una società malata dove l'unico modo di "emergere" dalla massa è dimostrare di sapere "bere tanto", di "correre forte", di "sballarsi tanto", e sgomitare per far credere di avere più soldi in tasca degli altri. Fino a quando non viene coinvolto qualche innocente in queste follie. Quello che dico può anche essere molto sgradevole, però è la verità ed è inutile nasconderla sotto il tappeto, come la polvere.
Lorenzo Boscariol


Caro lettore,
di fronte alla morte così violenta, così assurda di due giovanissime ragazze (senza dimenticare i loro due amici ricoverati in gravi condizione in ospedale) faccio davvero fatica ad esprimere giudizi nei confronti delle vittime o dei loro famigliari, ad addossare responsabilità.

Meglio lasciare alla magistratura questo compito. Penso però sia sbagliato e per certi aspetti anche diseducativo prendersela semplicemente con la società malata. Imputare ad essa la colpa di ciò che, anche in questo caso, è tragicamente successo. Le degenerazioni dell'edonismo esasperato, i comportamenti collettivi innescati da un sistema di vacui e falsi valori, la forsennata corsa ad apparire ed emergere ad ogni costo fanno ormai parte della nostra realtà. E trascinano spesso con se i nostri ragazzi sin dalla giovanissima età. Ma non dobbiamo mai dimenticarci che le scelte sono sempre individuali. Che sono le persone, con le loro scelte e i loro comportamenti a fare la differenza. Nel bene come nel male. La società è malata. Ma abbiamo gli anticorpi per contrastarla, per difenderci. La medicina si chiama educazione alla responsabilità. L'importanza di comprendere e di far comprendere sin da giovanissimi la conseguenza dei propri atti. Per sé e per gli altri. Proprio perché a un numero sempre più elevato di ragazzi sono risparmiati i sacrifici che altre generazioni hanno dovuto sopportare; proprio perché hanno accesso a un mondo di conoscenze e di opportunità inimmaginabili anche solo 10 anni; proprio perché le insidie sono maggiori di un tempo, vanno responsabilizzati, vanno fatti crescere come cittadini e persone, non solo come figli o nipoti. Non è facile. Ma bisogna almeno provarci.

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