Salvini: giri di valzer o vera svolta? Lo capiremo presto. Ma la politica non si giudica dal retrovisore

Mercoledì 10 Febbraio 2021
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Egregio direttore, 
opinionisti di diverso orientamento commentano l'intervento di Salvini a sostegno del governo Draghi, come di un inaspettato ripensamento, motivato dalla gravità del momento. Personalmente ritengo invece che non c'è nulla di nuovo nell'atteggiamento di Salvini che ha esordito quale rappresentante dei comunisti padani, per poi sposare la causa dell'indipendentismo padano ostentando magliette con su scritto, la Padania non è Italia, infine per poi passare alle felpe che recitano prima di tutto gli italiani . Ieri lo abbiamo visto con una nuova felpa , quella dell' europeista convinto . Ma attenzione non lasciamoci trarre in inganno pensando ad una inaspettata conversione; il governo Draghi è per Salvini l'ultima spiaggia per non vedere frantumata la sua immagine, molto deteriorata. Dal Papete ad oggi Salvini ha fatto moltissimi errori a comunciare dal suo sostegno al sovranismo europeo. Oggi dunque Salvini è costretto ad accordare fiducia a Draghi perché è in gioco la sua credibilità politica: è Salvini che ha bisogno di Draghi. Da cittadino non posso che plaudire alla sua decisione, ma non dimentico i suoi molti giri di valzer.

Aldo Sisto
Mestre


Caro lettore,
quanto di tattico o di strategico ci sia nelle scelte di Salvini di questi giorni lo vedremo presto.

Non ci vorrà molto per comprendere se le aperture verso Draghi e l'Europa siano soprattutto una mossa scaltra o invece una scelta di campo di prospettiva, peraltro in linea con le posizioni più pragmatiche da sempre presenti nella Lega. Ma è fuor di dubbio che il segretario leghista in questa fase si sia mosso con intelligenza e abilità. Ottenendo nell'immediato due risultati: spiazzare i suoi avversari e ritagliarsi un ruolo da protagonista nella soluzione di questa crisi. Naturalmente ora bisognerà vedere quali saranno i passi successivi di Salvini. Viviamo una stagione di rapidi cambiamenti. La discesa in campo di un tecnico come Draghi ha avuto un impatto dirompente su tutti i partiti e sulla politica italiana, non solo sulla Lega: M5s è un passo da una scissione, Zingaretti nel Pd è messo fortemente in discussione, Fdi schierandosi all'opposizione ha rotto per il momento l'unità del centrodestra. Dopodichè mi lasci aggiungere, a proposito di giri di valzer, che la quasi totalità dei politici italiani ha un passato. Ed è un passato che spesso stride con il loro presente. Basta scorrere curriculum e dichiarazioni. Tanto i vecchi quanto i nuovi appartengono quasi tutti alla categoria degli ex: ex Pci, ex Fronte della gioventù, ex Dc, ex vaffa e via cambiando. Salvini non fa eccezione. Ma guardare e giudicare la politica dallo specchietto retrovisore induce spesso in errore. In un mondo che cambia, il cambiamento rientra nelle regole del gioco. Basta non diventi opportunismo e trasformismo.

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