Meloni a testa in giù, perchè il professore ha perso l'occasione di ammettere l'errore

Martedì 1 Giugno 2021
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Egregio direttore,
non voglio, come si dice, tirarla per la giacchetta, ma mi piacerebbe conoscere la sua opinione su quel professore di Ca' Foscari che ha messo su Facebook le foto di Giorgia Meloni a testa in giù e delle polemiche che ne sono seguite? Se vorrà rispondermi la ringrazio anticipatamente.

Marco Pianon
Venezia


Caro lettore,
le rispondo così: se il post incriminato invece di ritrarre Giorgia Meloni a testa in giù, avesse mostrato la foto, nella stessa eloquente posizione, di un qualsiasi leader della sinistra presente o passata, avremmo ascoltato gli stessi appelli in difesa della libertà di espressione? Avremmo letto gli stessi sottili distinguo sul diritto o meno dell'Università e della sua rettrice di intervenire su quanto accaduto, prendendone le distanze? Avremmo letto post di altri professori apertamente schierati a favore del professor Sullam e del suo post? Possiamo starne certi: no.

Anzi: all'Università sarebbero stati chiesti a furor di popolo provvedimenti immediati ed esemplari; si sarebbero pubblicati appelli grondanti indignazione costituzionale e sdegno contro gli odiatori da tastiera; e se un altro docente avesse, per caso, osato esprimere la propria solidarietà sarebbe immediatamente finito lui stesso nel mirino. Purtroppo, ancora una volta, dobbiamo constatare che, secondo qualcuno, la gravità di una parola, di un gesto o di post non vanno valutati in base alla loro effettivo valore (o disvalore), ma in base a chi quelle parole le ha dette, quel gesto lo ha compiuto, quel post lo ha inviato. Per chi ha una cultura liberale è triste riconoscere che nel 2021 si possa ancora ragionare in questo modo, ma così è. Detto ciò, credo che il professor Sullam abbia commesso un errore o fatto uno stupidaggine. In entrambi i casi avrebbe fatto bene ad ammetterlo, chiudendo subito il caso. Anzi evitando che diventasse un caso. Non lo ha fatto e anzi, a 48 ore di distanza, ha cercato di ergersi a vittima. L'una cosa e l'altra non fanno giustizia alla sua intelligenza e alle sue qualità di storico.

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