Perchè gli sbarchi sono un ostacolo per Draghi e l'emergenza non c'entra col razzismo

Martedì 18 Maggio 2021
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Egregio direttore, 
ho letto l' articolo di Bruno Vespa, Immigrati, lo scoglio più insidioso per Draghi, pubblicato sabato. Con un biasimo all'Europa, scrive che l' anno scorso l'Europa ha dato sei miliardi di euro alla Turchia di Erdogan, per sbarrare la via balcanica. Non capisco perché lui ritenga che questo sia un favore alla Germania e solo alla Germania. Solo con una forte trattativa politica dell' Europa con Libia e Tunisia, accompagnata da pacchi di soldi (....) riusciremo ad arginare il disastro. Questo dovrà avvenire presto. Ma quanta ansia e quanta fretta! La sua teoria, così come ciò che avviene con Erdogan, non mi sembra indicare una trattativa e tanto meno forte. Direi, piuttosto, che si tratterebbe di un atteggiamento di debolezza, davanti a un racket internazionale. Del che, Vespa, se veramente è un giornalista, farebbe bene a dirci l'origine e le caratteristiche; se la realtà èquesta. Se la distribuzione interna dei migranti vedesse ripetere le scene di ragazzoni a spasso nei nostri paesi tra gente ancora spaesata per la pandemia, Draghi vivrebbe il momento più delicato della sua esperienza di governo. Non ci credo! Rileggo, le parole son proprio queste, in conclusione dell' articolo. Il problema sarebbe questo? Ciò che ho già sentito da altra gente, decisamente provincialotta e xenofoba: vedremo sempre più persone di altre etnie. Questo costituirebbe un motivo di turbamento e d' insicurezza, per molti. Se gli italiani e perfino i loro giornalisti, sono per la maggior parte gente così , non c'è da esserne fieri. Non ho io la loro nazionalità.

Antonio Sinigaglia
Selvazzano Dentro (Pd)


Caro lettore, 
Bruno Vespa non ha certo bisogno della mia difesa, ma, al contrario di lei, ho ritenuto efficace la sua analisi. E mi passi la battuta: se questo significa che anche io e lei abbiamo una diversa nazionalità, starà a lei deciderlo. Ma vengo al merito. Che sia stata la Germania a trarre particolare vantaggio dai 6 miliardi concessi dall'Europa a Erdogan è evidente: il blocco ai confini turchi ha infatti praticamente azzerato i flussi migratori in direzione del Nord Europa, ma non quelli che invece transitano attraverso il Mediterraneo e che hanno come naturale primo approdo l'Italia. E proprio per questa ragione Vespa sostiene la necessità di un'azione analoga, supportata quindi da un forte sostegno economico, nei confronti di Libia e Tunisia: per provare a fermare, o almeno a contenere, anche le rotte migratorie verso l'Europa che passano dal Mediterraneo. Si può ovviamente concordare o meno con questa tesi, ma è evidente che, a fronte delle decine di migliaia di uomini e donne pronti ad arrivare sulle nostre coste nei prossimi mesi, bisognerà elaborare una strategia a livello europeo che non può genericamente essere solo quella delle porte aperte. Quanto alle presunte considerazioni xenofobe, a me pare che Vespa abbia semplicemente usato il buon senso. La crisi pandemica ha lasciato segni profondi sul nostro tessuto sociale ed economico. E altri ne lascerà quando verrà meno il blocco dei licenziamenti e si concluderà la cassa integrazione per tutti. È evidente che, in una situazione di questo tipo, soprattutto nelle classi sociali più indebolite e più colpite dalla crisi, l'arrivo di un crescente numero di migranti, con tutto ciò che comporta, rischia di avere un impatto politico e sociale non facile da gestire. E ha ragione Vespa quando dice che questo per Mario Draghi potrebbe rappresentare un grosso ostacolo per il suo governo. Naturalmente si può far finta che il problema non esista e risolvere tutto distribuendo semplicemente patenti di razzismo a chi la pensa diversamente. O invece ci si può porre il problema di come affrontarlo. L'intervento di Vespa mi pare andasse esattamente in questa direzione.

      
 

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