La scomposta ira di Conte per le nomine Rai? E' la prova che M5s partecipa alla lottizzazione come gli altri partiti

Sabato 20 Novembre 2021
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Caro direttore,
a proposito di nomine Rai, volevo fare due considerazioni riguardo i mal di pancia dei grillini e del loro leader Giuseppe Conte. Non erano loro che dovevano aprire in due come una lattina i palazzi del potere? Sempre loro che dovevano dimezzare gli stipendi d'oro, guarda caso anche dei manager Rai. Erano quelli facevano proseliti contro le Caste, i sindacati inutili e improduttivi, contro i più mandati elettorali ecc ecc. Erano sempre quelli che non volevano partecipare alle trasmissioni televisive. Invece vediamo uno dei leader, che dal nulla si trova a dirigere il ministero degli esteri, sempre in televisione, e parla molto bene. Oppure vediamo un ministro senza portafogli a girare per aziende che rischiano la chiusura, a fare il presenzialista e basta. Sono questi i famosi cittadini, così si facevano chiamare, che dovevano rivoluzionare il sistema politico degli sprechi?

Francesco Pingitore
Belluno


Caro lettore,
non ho mai creduto agli esponenti di partito che proclamano di voler liberare la Rai dai partiti, mantenendola però sotto il controllo dei partiti stessi.

Di solito lo fanno solo perché aspirano a partecipare pure loro alla spartizione o perché vogliono ottenere qualche incarico di più per sé o per i propri amici e compagni. Però diciamo anche un'altra cosa. Il Movimento 5 stelle, una volta entrato nelle stanze del potere, non solo non ha aperto come una scatoletta di sardine nessun palazzo e neppure alcuna palazzina. Ma, come sa chiunque abbia avuto qualche consuetudine con la politica romana e non solo, M5S è stato negli ultimi due-tre anni uno dei più assidui e insaziabili commensali al tavolo delle spartizioni politiche e delle lottizzazioni politiche. A qualsiasi livello e con una deduzione assoluta, decisamente degna di maggior causa. La reazione puerile di Conte («Nessuno di noi parteciperà più a una trasmissione Rai») dopo le ultime nomine ai vertici dell'informazione della Tv di Stato ne è la prova. Come i bambini che si trovano improvvisamente esclusi dal tavolo dei giochi dai loro amichetti, si è messo a pestare i piedi dicendo che, a questo punto, lui non giocherà più con loro. Salvo poi essere smentito nell'arco di poche ore dai suoi stessi compagni di partito, quanto mai desiderosi di apparire in video. Uno spettacolo francamente imbarazzante per uno che fino a non molti mesi fa sedeva a Palazzo Chigi e guidava il governo del Paese.

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