La spazio riservato al trionfo dell'Italvolley e perché è sbagliato denigrare il calcio

Domenica 18 Settembre 2022
La spazio riservato al trionfo dell'Italvolley e perché è sbagliato denigrare il calcio
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Caro direttore,
ho visto con amarezza nei giorni scorsi che in questo giornale, che noi tutti amiamo, alla vittoria del titolo mondiale della squadra italiana di pallavolo è stata concessa addirittura mezza pagina, mentre al calcio, la cui nazionale è stata umiliata con una cocente eliminazione dai prossimi mondiali addirittura dalla Macedonia del Nord, vengono concesse pagine e pagine di insignificanti campionati (serie D, Eccellenza, Prima categoria, Seconda categoria) dei quali a nessuno frega niente.
Dario De Pieri
Mirano (Venezia)


Caro lettore,
la sola mezza pagina che abbiamo dedicato alla vittoria del campionato mondiale di volley da parte della Nazionale italiana ha una spiegazione essenzialmente tecnica. La finale iniziava alle 21 e, come noto, la durata di un incontro di volley è imprevedibile: può protrarsi anche oltre le due ore. La partita contro la Polonia rischiava cioè di finire oltre all'orario di chiusura del giornale e a quel punto non avremmo potuto neppure dare notizia della vittoria o della sconfitta dell'Italia. Abbiamo quindi tenuto aperta, come si dice nel gergo dei giornali, mezza pagina fino all'ultimo nella speranza di riuscire comunque a coprire l'evento e fare almeno la cronaca dell'incontro. Ci siamo riusciti e abbiamo messo anche un titolo in prima pagina sulla vittoria degli azzurri della pallavolo (le faccio notare che l'altro titolo sportivo era dedicato al basket...). Di più era davvero difficile fare a quell'ora. Quindi non abbiamo scelto di dare solo mezza pagina agli azzurri campioni del mondo, siamo stati costretti a farlo dai tempi e dai vincoli tecnici. Mi lasci però aggiungere un'altra considerazione. Comprendo che chi non è un appassionato di calcio viva con una sofferenza e fastidio, talvolta del tutto legittimo, il grande spazio che tutti i media danno al pallone a discapito di altre discipline sportive dove spesso come nazione e come singoli atleti otteniamo risultati ben più lusinghieri. Ma giungere come da lei ad affermare che dei campionati minori di calcio non frega niente a nessuno, è un errore. Anzi un duplice errore. Innanzitutto perché non è vero (l'inizio di questi campionati coincide sempre con aumento di vendite dell'edizione del lunedì del nostro giornale), inoltre perché intorno al calcio dilettanti c'è un movimento che coinvolge tantissime persone, moltissimi ragazzi, tanti genitori e anche un gran numero di volontari. Penso che meritino lo stesso rispetto che pretendiamo giustamente per i praticanti degli altri sport. Non si fa un buon servizio alle altre discipline disprezzando o irridendo il calcio, i suoi praticanti e i suoi appassionati ne' compiacendosi per le sconfitte della Nazionale di Mancini o di altri commissari tecnici. Lei ha ragione: c'è un mondo oltre al calcio. E noi cerchiamo di raccontarlo ogni giorno. Ma il calcio è da solo un mondo, di cui si può scegliere di non far parte, ma chiudere gli occhi sulla sua importanza e sul grande seguito che ha nel nostro Paese, è un errore non meno grave.
 

Ultimo aggiornamento: 16:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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