Tra il clima pre-guerra mondiale del 1938 e l'oggi, ci sono due differenze fondamentali

Sabato 28 Maggio 2022
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Egregio direttore,
trovo diverse analogie tra la situazione attuale in Europa e quello che successe nel 1938. Anche allora come oggi c'era chi parlava di sfere di influenza e difesa di minoranze in territori stranieri (Sudeti in Cecoslovacchia). Anche allora l'Europa era divisa in due blocchi, democrazia (Francia/Inghilterra) e dittature (Germania/Italia) con quest'ultime desiderosi di dimostrare la propria supremazia ideologica. L'errore commesso nel 1938 fu quello di lasciare che la Germania annettesse l'Austria (Anschluss) e invadesse la Cecoslovacchia con la speranza che le mire espansioniste tedesche sarebbero finite li. Probabilmente stoppare la Germania da subito avrebbe impedito la triste escalation e salvato la vita a milioni di persone. Credo quindi, che l'intervento per procura in atto, sia legittimo per fermare i deliri di onnipotenza di un folle ed evitare situazioni già tristemente vissute.

Gianluca Lai
Noale ( Ve)


Caro lettore,
sono i corsi e ricorsi della storia. Nella convinzione di placare Hitler, Francia e Germania, alla conferenza di Monaco del 1938, acconsentirono alla Germania di annettersi i Sudeti, regione cecoslovacca di lingua tedesca. Ma incassato quel risultato, poco mesi dopo il Furher si prese anche Boemia e Moravia dichiarandole protettorati tedeschi e insediò un governo fantoccio in Slovacchia. Quindi l'1 settembre 1939 invase con le sue truppe la Polonia. Due giorni dopo iniziava ufficialmente la seconda guerra mondiale. Anche il clima psicologico nel 1938 aveva analogie con quello attuale. La Germania, uscita perdente dalla prima guerra mondiale, aveva maturato un forte risentimento nei confronti dei paesi vincitori, colpevoli, a suo modo di vedere, di averla umiliata, sottraendole anche territori che Berlino riteneva tedeschi. Un atteggiamento non molto diverso da quello di Putin oggi. Ci sono però differenze non irrilevanti tra passato e presente. L'espansione della Nato non è stata decisa a tavolino dalle potenze vincitrici della guerra fredda, ma richiesta democraticamente da paesi diventati indipendenti dopo il crollo dell'Urss e che aspiravano a sentirsi protetti da possibili future azioni aggressive di Mosca, come sta ora avvenendo. Questo rende ancora meno giustificabile la guerra di Putin. D'altro canto però nel 1938 non c'era la bomba atomica. La Germania poteva invadere altri paesi, non distruggere intere città schiacciando un pulsante. Questo fattore cambia in modo sostanziale la partita in gioco. Non sul piano della legittimità del sostegno al paese invaso. Quanto alle sue conseguenze e finalità. Perchè se da un lato bisogna combattere i disegni imperiali di Putin, dall'altro occorre evitare che la sua follia lo porti a valutare l'opzione nucleare. Come hanno suggerito alcuni strateghi americani: il capo del Cremlino va fermato, non umiliato.
 

Ultimo aggiornamento: 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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