La candidatura a premier di Giorgia Meloni è una sfida agli alleati: l'unità del centrodestra passa anche da qui

Martedì 10 Maggio 2022
Giorgia Meloni

Caro direttore,
non mi aspettavo una risposta di parte alla lettera sul diritto della Meloni, di Fratelli d'Italia, in caso di vittoria del suo partito alle prossime elezioni politiche, diventare Capo del Governo. Certo che avrebbe diritto se gli altri partiti dello stesso schieramento di centro/destra (Fi, Lega e altri partitini) sono d'accordo. Mi risulta che Berlusconi abbia detto: «Non scherziamo ragazzi!» riferito a tale possibilità e ... Salvini sarà d'accordo con tale soluzione? Tanto per citarne alcuni. Mi sarei aspettato una risposta di questo tenore, indip
endentemente dall'affermazione negativa, logicamente di parte della Boldrini, che lascia il tempo che trova.
Bruno Corso


Caro lettore,
nessuna risposta o lettura di parte. Ho semplicemente indicato quali sono, a mio modo di vedere, le condizioni necessarie perchè la candidatura a premier di Giorgia Meloni non sia una semplice, seppur legittima, ambizione o dichiarazione d'intenti, ma un dato politico con cui tutte le forze politiche, a destra come a sinistra, dovranno inevitabilmente fare i conti. Conosco la battuta attribuita a Berlusconi che lei cita sull'ipotesi Giorgia Meloni premier.
Ma se il centro destra si presenta unito alle prossime elezioni e ottiene la maggioranza dei consensi e, nell'ambito della coalizione, Fdi emerge come il partito di gran lunga più votato, come faranno il fondatore di Fi o Salvini a negare il diritto alla leader di Fratelli d'Italia di candidarsi alla guida del governo? Nel centrodestra non si è sempre detto che tocca al partito più votato esprimere il candidato premier? O questo principio si applica per tutti, ma non per Fdi? Comprendo perfettamente la posizione di Berlusconi e i suoi dubbi. Il fondatore di Forza Italia, come altri, è convinto che un centrodestra a trazione Fdi, possa perdere voti al centro. Ma se nell'ambito della coalizione oggi la forza politica collocata più a destra e l'unica all'opposizione, è quella che, sulla base dei sondaggi, raccoglie più consensi, questo è un tema che non si risolve con qualche battuta o fingendo che il problema non esista. Del resto tra i motivi che oggi agitano il centrodestra e vedono da una parte Lega e Fi e dall'altra Fdi, non c'è solo il presente, ossia la diversa posizione delle tre forze politiche rispetto al governo Draghi, ma anche (e forse soprattutto) il futuro. Ossia il tema del candidato premier in caso di vittoria alle elezioni politiche del centrodestra o i criteri attraverso cui esso dovrà essere indicato. Fratelli d'Italia ha messo chiaramente sul tavolo le proprie carte e le sue ambizioni. Ha lanciato una sfida al Paese ma anche ai suoi alleati. Forza Italia e la Lega per ora tacciono. Ma prima o poi dovranno esprimersi.
E questo sarà uno degli snodi su cui si giocherà la partita dell'unità del centrodestra.
 

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