Lasciamo i bambini liberi di crescere e di scoprire anche la loro identità sessuale

Venerdì 27 Maggio 2022
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Egregio Direttore,
leggo la lettera del Signor Rinaldo Rinaldi, a proposito delle domande inopportune a un bimbo di 8 anni! No non è pazzo il Signor Rinaldo, purtroppo c'è qualcosa che non va in questo mondo! Dovremmo essere noi a rispondere alle domande dei bambini, nei tempi che loro decidono, quando dimostrano interesse o curiosità per un argomento. Invece vogliamo opprimerli con le nostre domande su cose che magari a loro non interessano proprio. Poveri bambini! Lasciamoli vivere la loro fanciullezza, non trasciniamoli nel nostro di adulti prima del tempo! Aggiungo anche: lasciamoli lontani dalle telecamere, dagli spot pubblicitari che li vedono impiegati per pubblicizzare qualsiasi genere di prodotto! Perché voler rovinare la loro fanciullezza? Perché? Nessuno se lo domanda?

Giovanna Zanini


Cara lettrice,
risponderò alla sua lettera con le parole di una famosa scrittrice: «Mi interrogo spesso sulla centralità che ha preso nella nostra cultura l'esigenza di definire fin dalla tenera età quella che sarà la nostra identità sessuale adulta. Questo prepotente insinuarsi dei metodi educativi nella parte più segreta e intima dei bambini è qualcosa di inquietante. Da che mondo è mondo i piccoli hanno scoperto come nascono i figli e cosa fanno gli adulti quando si appartano. Il percorso di queste scoperte coincide con quella del corpo ed è un percorso fatto di penombre, di cose nascoste, di piccole conquiste, di grandi e improvvise folgorazioni. È un tempo di scoperta che esige la separazione dal mondo adulto». Sono parole scritte dalla triestina Susanna Tamaro. Altre volte mi è capitato di non essere d'accordo con le opinioni e le idee della autrice di Va' dove ti porta il cuore. In questo caso mi sembra invece abbia espresso con chiarezza ed estrema efficacia concetti del tutto condivisibili, senza farsi condizionare da alcuna suggestione politicamente corretta. I bambini nel loro percorso di crescita devono essere certamente accompagnati ma anche rispettati. Pretendere di imporre loro una visione del mondo, delle relazioni umane e del sesso è anch'essa una forma di violenza.
 

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