Le foibe sono una pagina della tragica storia del comunismo. Ma riconoscere di aver sbagliato è difficile anche per un rettore

Domenica 5 Settembre 2021
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Egregio direttore,
sono di questi giorni le esternazioni del signor Tomaso Montanari inerenti alla Giornata del Ricordo. Ci sono voluti 60 anni perchè la verità venisse a galla mentre lui la sta ancora cercando e solo la troverà. Una cosa è certa, a mio avviso, che con il Montanari e altre figure di liberi cittadini la Giornata del Ricordo e le foibe saranno ricordate più volte nel corso degli anni oltre alla giornata del 10 febbraio, utilissime per la poca memoria della popolazione italiana e di questo sono grato a tutte quelle persone e ai quotidiani che parleranno e scriveranno di quel tragico avvenimento e degli atti ufficiali conseguenti. Sarebbe interessante sapere se il signor Montanari ha conoscenza che numerosi cittadini italiani espropriati con il Trattato italo/ jugoslavo di Osimo, ratificato nel 1977, non hanno ricevuto alcun riconoscimento economico e la Croazia e la Slovenia, subentrati alla defunta Jugoslavia, si godono i frutti copiosi del territorio ancora italiano perché non remunerato nel rispetto dei contenuti del Trattato in argomento. Il signor Montanari non si è accorto di nulla? Preciso che non ho interessi economici sulla vicenda.

Alfiero Bonaldi
Mira (Venezia)


Caro lettore,
può starne certo: Montanari, e altri come lui, si sono accorti di tutto.

Anzi, proprio per questa ragione, cercano, anche a decenni di distanza, di minimizzare l'importanza storico-politica dell'esodo italiano e delle foibe. Non potendo più negarne l'esistenza, come è stato fatto per decenni, cercano ora di ridurne il significato e il valore. In qualche caso mettendo in discussione il numero delle vittime delle carneficine perpetrate dai partigiani comunisti sul confine nord-orientale. In altri, come fa ad esempio Montanari, parlando di falsificazione storica a proposito delle foibe e catalogando la Giornata del ricordo come una mera operazione di propaganda politica da contrapporre alla Giornata della memoria. Ma le foibe non sono state incidenti della storia e neppure, come molti vorrebbero farle apparire, delle deprecabili reazioni alle orribili violenze perpetrate anche in quei territori dai nazi-fascisti. Le foibe sono le pagine italiane più tragiche del libro nero del comunismo mondiale. Tanto coloro che vennero assassinati dai partigiani titini quanto gli italiani che vennero cacciati dall'Istria e dalla Dalmazia, erano considerati ostacoli alla costruzione della società comunista e alla strategia dei Soviet e come tali andavano eliminati. Non importa come. La ragione superiore, la certezza (rivelatasi drammaticamente sbagliata) di operare per la costruzione di un mondo migliore giustificava questi e altri orrori. Questo sono state le foibe: l'orribile capitolo di una delle avventure più tragiche vissute dall'umanità. Ma per Montanari e altri come lui accettare queste verità è molto complicato, perché significa mettere radicalmente in discussione certezze e anni di impegno culturale e politico. E ammettere di aver sbagliato è difficile per tutti: anche per un futuro rettore.

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