Rispettiamo i sentimenti dei parenti, ma ecco perchè è giusto pubblicare il nome di un morto per Covid

Martedì 16 Novembre 2021
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Egregio Direttore
di recente la mia famiglia ha perso il papà deceduto per Covid. Al dolore che può immaginare si è aggiunto il dispiacere per un articolo apparso sul Gazzettino del 11 novembre scorso intitolato Ieri 418 contagi e sei vittime, tra cui un 86enne pordenonese. All'interno del pezzo il giornalista citava un decesso all'ospedale di Pordenone e tra parentesi riportava il nome del papà. Quel nome e cognome tra due parentesi è stato un inutile e insensibile esercizio del diritto di cronaca, che fa male a chi come la mia famiglia lo ha letto e non aggiunge nulla alla doverosa informazione che un organo di stampa deve assicurare. Purtroppo questa è una prassi che il vostro, come altri quotidiani, utilizza dall'inizio di questa tragedia e che non tiene conto che quei nomi buttati su una pagina di giornale hanno congiunti che li piangono e che preferirebbero non vederli citati tra parentesi. Non sono persone da citare su un giornale perché hanno vinto un premio ma sono morte nella disperazione e solitudine di un reparto Covid. Non mi aspetto che lei e il giornalista che ha scritto l'articolo capiate questa lettera, il dolore e il senso di impotenza che i familiari devono sopportare in queste circostanze ma spero possiate evitare in futuro di pubblicare i nomi di questi sfortunati. Chiedo di pubblicare questa lettera.

Barbara Lodi 
Pordenone


Cara lettrice, 
non ho in alcun modo la pretesa di comprendere il dolore e il senso di impotenza che avete dovuto sopportare.

Posso solamente rispettare i suoi sentimenti, prendere atto delle sue parole e della sofferenza sua e della sua famiglia. Anche per questa ragione, pur non condividendola completamente, pubblico la sua lettera. Le assicuro che mi rattrista profondamente leggere che il Gazzettino ha aggiunto dispiacere al dolore che avete subito per la scomparsa di suo padre. Mi permetta però una breve considerazione. Ogni vita che si spezza lascia una storia dietro di se. Scrivere il nome e cognome di un morto per Covid su un giornale o segnalarlo in un notiziario radio-televisivo a lei potrà apparire «un inutile e insensibile esercizio del diritto di cronaca». Io credo che abbia almeno un importante significato: ricordare a tutti noi che le vittime di questa infida guerra che stiamo combattendo contro il virus non sono solo freddi numeri, ma persone. Con un nome e un cognome.

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