Canone Rai in bolletta:
buona idea gestita male

Domenica 25 Ottobre 2015
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Caro direttore,

“Canone Rai, si paga tutto e subito” (Gazzettino di ieri, a pagina 3). E’ l’ennesima puntata della telenovela canone Rai e d’intorni. Non se ne può più. Sarebbe stato sufficiente cambiare la natura del tributo da canone Rai a tassa sul servizio pubblico d’informazione. La persistente “casistica” sul possesso o meno di apparecchi riceventi (soggetti al vecchio canone) tv, radio, ecc. poteva dissolversi in un nuovo e comune “obbligo tributario” per un servizio statale erogato. Alla pari di qualsiasi altra imposizione (e sono molte) alle quali in Italia siamo avvezzi e malcontenti. Sì, perché così nessuno avrebbe potuto o dovuto autocertificare il non possesso di apparecchi televisivi, dimostrare l’utilizzo di altre fonti private di informazione e quant’altro di stravagante cui si é arrivati negli anni pur di sottrarci al canone Rai. Perché alle illuminate menti che popolano i ministeri non é “passata per la mente” l’idea di aggiornare l’odioso canone con l’attuale evolversi delle fonti informative e degli strumenti per usufruirne? Peccato, perché ora pagando il tributo in bolletta veramente non ci sarebbero state più scuse per i “furbetti”.



Natalino Daniele

Rubano (Pd)



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Caro lettore,

inserire il canone Rai nella bolletta energetica è forse l'unico modo per ridurre drasticamente l'evasione dell'imposta meno pagata e meno amata dagli italiani. Ma farlo in questo modo, così confuso, con novità e cambiamenti quasi quotidiani, senza che siano ancora chiarissime le modalità (una rata o quattro o forse due?) e neppure i soggetti che dovranno pagarla e quelli invece che ne saranno esentati, non è un gran viatico. Questo percorso a ostacoli non contribuirà certamente a rendere più simpatico il canone agli italiani e probabilmente genererà anche molte contestazioni. Consoliamoci: questa riforma servirà forse a risparmiarci quegli stucchevoli e spesso ridicoli spot pubblicitari con cui all'inizio di ogni anno la Rai tempestava i telespettatori per invitarli a pagare il canone. Con i risultati (semi fallimentari) che sappiamo.

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