Caro Direttore,
in un Paese normale la recente crisi di Governo avrebbe certamente determinato il ricorso alle urne: la parola sarebbe passata doverosamente al popolo sovrano. L'Italia però non è un Paese normale come ben sanno sia gli italiani che gli stranieri e come dimostra il tweet del Presidente Trump in favore del professor Conte che rappresenta una chiara interferenza negli affari interni di uno Stato sovrano.
Ritengo quindi opportuna e legittima la scelta del Quirinale di far nascere un nuovo Governo vista la situazione del Paese e la urgente necessità di assumere importanti decisioni in materia economica (Legge Finanziaria e blocco dell'aumento dell'Iva), di carattere internazionale (nomina rappresentante nella nuova commissione Ue) e infine l'urgenza di dare una risposta al problema dell'immigrazione clandestina che deve essere affrontato con severità mai disgiunta dall'umanità. Se poi fra qualche mese a causa dell'incapacità delle forze politiche di dimostrarsi all'altezza della situazione torneremo a parlare di elezioni anticipate sarà l'ennesima conferma che il Bel Paese non è, e forse non sarà mai, un Paese normale.
Maurizio Conti
Portogruaro (Ve)
Caro lettore,
una delle poche cose certe di questa incredibile crisi di governo è la legittimità delle scelte del Presidente della repubblica. Il Capo dello Stato ha il dovere di verificare se, caduto un governo, in Parlamento ci siano i numeri e le condizioni politiche per una nuova maggioranza. E così ha fatto Mattarella. Contestarne il comportamento non ha alcun senso nè giustificazione. Per il resto questa crisi, sin dalle singolari modalità con cui è stata aperta, ci ha dimostrato che un Paese normale non siamo e, temo, non lo saremo forse mai. Del resto in quale Paese normale un Presidente del consiglio 5 mesi prima dichiara pubblicamente: «Non si può pensare come nella vecchia politica: io non ho la prospettiva di lavorare per una nuova esperienza di governo. La mia esperienza di governo termina con questa». E cinque mesi dopo si ritrova a ri-fare il Presidente del consiglio (per ora solo incaricato) di un governo con una maggioranza di segno politico opposto a quella del governo precedente?
Ultimo aggiornamento: 14:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA in un Paese normale la recente crisi di Governo avrebbe certamente determinato il ricorso alle urne: la parola sarebbe passata doverosamente al popolo sovrano. L'Italia però non è un Paese normale come ben sanno sia gli italiani che gli stranieri e come dimostra il tweet del Presidente Trump in favore del professor Conte che rappresenta una chiara interferenza negli affari interni di uno Stato sovrano.
Ritengo quindi opportuna e legittima la scelta del Quirinale di far nascere un nuovo Governo vista la situazione del Paese e la urgente necessità di assumere importanti decisioni in materia economica (Legge Finanziaria e blocco dell'aumento dell'Iva), di carattere internazionale (nomina rappresentante nella nuova commissione Ue) e infine l'urgenza di dare una risposta al problema dell'immigrazione clandestina che deve essere affrontato con severità mai disgiunta dall'umanità. Se poi fra qualche mese a causa dell'incapacità delle forze politiche di dimostrarsi all'altezza della situazione torneremo a parlare di elezioni anticipate sarà l'ennesima conferma che il Bel Paese non è, e forse non sarà mai, un Paese normale.
Maurizio Conti
Portogruaro (Ve)
Caro lettore,
una delle poche cose certe di questa incredibile crisi di governo è la legittimità delle scelte del Presidente della repubblica. Il Capo dello Stato ha il dovere di verificare se, caduto un governo, in Parlamento ci siano i numeri e le condizioni politiche per una nuova maggioranza. E così ha fatto Mattarella. Contestarne il comportamento non ha alcun senso nè giustificazione. Per il resto questa crisi, sin dalle singolari modalità con cui è stata aperta, ci ha dimostrato che un Paese normale non siamo e, temo, non lo saremo forse mai. Del resto in quale Paese normale un Presidente del consiglio 5 mesi prima dichiara pubblicamente: «Non si può pensare come nella vecchia politica: io non ho la prospettiva di lavorare per una nuova esperienza di governo. La mia esperienza di governo termina con questa». E cinque mesi dopo si ritrova a ri-fare il Presidente del consiglio (per ora solo incaricato) di un governo con una maggioranza di segno politico opposto a quella del governo precedente?