Caro direttore, la scelta di vaccinare prima le persone anziane per me, ultra70enne, è stata una scelta assurda.
Marisa Lanaro
Cara lettrice,
apprezzo molto lo spirito e la passione che animano la sua lettera. Non credo sarà possibile che il vaccino a lei destinato sia somministrato a suo figlio: ma il suo è davvero un bel gesto. Proverò comunque a spiegarle perché, secondo gli esperti, si è iniziata la vaccinazione dai più anziani. Oggi stiamo combattendo con la terza ondata della pandemia e con le temibili varianti del virus. Una buona parte dell'Italia è in zona rossa e l'indice di contagio è in crescita. Quale deve essere la nostra principale preoccupazione? Quella di fermare e frenare il virus, ovviamente. Ma come prima cosa dobbiamo fare in modo che sistema sanitario regga, che i reparti di malattie infettive e le terapie intensive non si riempiano di malati di Covid con tutte le gravi conseguenze che ciò comporta. È questa la priorità: evitare che, a causa dell'elevato numero di ricoveri, si debbano richiudere interi reparti ospedalieri, rinviare visite e interventi chirurgici e vedere aumentare in modo esponenziali le morti da Covid. E chi sono, da questo punto di vista, i soggetti più esposti e più deboli? Quali sono le fasce di cittadini che popolano maggiormente le corsie degli ospedali per il Covid e che, se contagiati, rischiano maggiormente di finire in terapia intensiva? Coloro che hanno dai 70 anni in su e, in seconda battuta, la fascia centrale dei 50enni. Ecco perché è stato deciso di vaccinare in via prioritaria i più anziani. Perchè in questo momento il vaccino serve, innanzitutto, a proteggere i più fragili e a fare in modo che il sistema sanitario non vada in crisi e sia in grado di reggere l'urto della pandemia. Questo è il primo e fondamentale obiettivo. Poi si dovrà e potrà perseguire l'altro l'obiettivo: la cosidetta immunità di gregge, cioè la vaccinazione di tutti i cittadini che lo vogliono in modo da immunizzare un numero sufficiente di persone (circa il 70 per cento di chi ha più di 16 anni) da poter considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.