Una lettrice 70enne ci scrive: date la mia dose a mio figlio. Ma c'è una ragione se si vaccinano prima gli anziani

Sabato 13 Marzo 2021
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Caro direttore, la scelta di vaccinare prima le persone anziane per me, ultra70enne, è stata una scelta assurda.

Qualcuno mi vuole spiegare che senso ha vaccinare prima persone anziane che possono stare in casa senza problemi, che non hanno un lavoro o figli da seguire? Mentre non si vaccinano tutte quelle donne e uomini che ogni giorno devono per forza uscire di casa, devono lavorare, portano avanti attività, che sono presenti dove tutti si recano a far la spesa o acquisti? Si è dovuto fare una scelta, ma che scelta è stata fatta? Si è tolto il vaccino a chi può lavorare e portare avanti l'economia per darlo a chi potrebbe stare a casa al sicuro, protetto dal virus. Io farò una richiesta alla Ussl, e lo faccio già adesso attraverso il giornale, che il vaccino per me, quando sarà il mio turno, sia somministrato a mio figlio che deve lavorare e ha due figli da crescere. Io posso dare da bere ai fiori anche senza vaccino, ma mio figlio deve lavorare ed è lui che ha più diritto di me ad essere salvaguardato, io invece ho il dovere di stare in casa, di uscire il minimo indispensabile.

Marisa Lanaro

Cara lettrice,

apprezzo molto lo spirito e la passione che animano la sua lettera. Non credo sarà possibile che il vaccino a lei destinato sia somministrato a suo figlio: ma il suo è davvero un bel gesto. Proverò comunque a spiegarle perché, secondo gli esperti, si è iniziata la vaccinazione dai più anziani. Oggi stiamo combattendo con la terza ondata della pandemia e con le temibili varianti del virus. Una buona parte dell'Italia è in zona rossa e l'indice di contagio è in crescita. Quale deve essere la nostra principale preoccupazione? Quella di fermare e frenare il virus, ovviamente. Ma come prima cosa dobbiamo fare in modo che sistema sanitario regga, che i reparti di malattie infettive e le terapie intensive non si riempiano di malati di Covid con tutte le gravi conseguenze che ciò comporta. È questa la priorità: evitare che, a causa dell'elevato numero di ricoveri, si debbano richiudere interi reparti ospedalieri, rinviare visite e interventi chirurgici e vedere aumentare in modo esponenziali le morti da Covid. E chi sono, da questo punto di vista, i soggetti più esposti e più deboli? Quali sono le fasce di cittadini che popolano maggiormente le corsie degli ospedali per il Covid e che, se contagiati, rischiano maggiormente di finire in terapia intensiva? Coloro che hanno dai 70 anni in su e, in seconda battuta, la fascia centrale dei 50enni. Ecco perché è stato deciso di vaccinare in via prioritaria i più anziani. Perchè in questo momento il vaccino serve, innanzitutto, a proteggere i più fragili e a fare in modo che il sistema sanitario non vada in crisi e sia in grado di reggere l'urto della pandemia. Questo è il primo e fondamentale obiettivo. Poi si dovrà e potrà perseguire l'altro l'obiettivo: la cosidetta immunità di gregge, cioè la vaccinazione di tutti i cittadini che lo vogliono in modo da immunizzare un numero sufficiente di persone (circa il 70 per cento di chi ha più di 16 anni) da poter considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.

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