Politici che minacciano i giornali, un sintomo di debolezza che rimpiange il pensiero unico (loro)

Giovedì 25 Ottobre 2018
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Caro direttore,
quando sento la politica attaccare astiosamente i giornali non proni e supini ai suoi annunci e non acritici con le sue autointerviste facebook , non capisco, ma chi dice che per i libri oggi non c'è tempo so che non dice il vero. Per cominciare bene la giornata con un'ora di lettura basta mettere la sveglia un'ora prima , e poi evitare lo scialo-ipnosi tv e social. Al costo di brioches, caffè e un aperitivo ci si acquista un bel libro per tutta la settimana. Chi dice che la lettura è un passatempo costoso afferma il falso. Una casa coi muri di libri resiste meglio a qualsiasi tipo di terremoto. Un uomo che muore è una biblioteca che va in fumo. La lettura è un gran bel divertimento-piacere che riempie-nutre di belle parole ben dette e benedette. La lettura è il migliore alleato (anche) contro la solitudine. Il sistema del consumo fa di tutto per tenerci lontani dalla lettura, che gli sottrae pubblico, tempo e denaro. Viceversa chi vuol vivere pienamente il lampo che è la propria vita prima dello schianto non può prescindere dalla lettura.

Fabio Morandin 
Venezia

Caro lettore, 
sul valore universale della lettura Luis Sepùlveda ha scritto queste parole: Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante della sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l'antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Purtroppo qualche politico quando sfoglia i giornali si dimentica di tutto questo. Non sopporta le critiche, inviperisce se qualcuno svela i suoi disegni segreti, mal tollera lo spazio concesso agli avversari. Naturalmente succede anche che qualche ragione per avercela con i giornali, talvolta, il nostro politico ce l'abbia perché alcuni giornalisti non resistono alla tentazione di trasformare in notizie i propri pensieri e i propri desideri. Ma è davvero un brutto segno e un sintomo di debolezza culturale ascoltare politici che minacciano i giornali, che mettono in discussione il diritto di critica e che, in fondo, rimpiangono il pensiero unico. Il loro. Il solo con cui riescono a confrontarsi.

    
Ultimo aggiornamento: 13:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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