Il Pd ha tutto il diritto di stare all'opposizione. La domanda è: quanto resisterà questa linea?

Venerdì 6 Aprile 2018
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Caro direttore,
si direbbe che a essere insensati costa poco. Cito dal Gazzettino: Di Maio ai dem: «Siete chiamati a scegliere se seguire la linea di Renzi, che per fare un dispetto al M5S vuole lavarsene le mani dei problemi del Paese, o la linea di chi invece vuole contribuire a lavorare per i cittadini. Non ignorate il messaggio degli elettori». Mi chiedo: chi si crede di essere il giovane ed inesperto Luigi Di Maio? Dovrebbe essere più rispettoso delle dinamiche democratiche. Asservire una nazione al dominio M5S solo per il 32% dei consensi elettorali incassati è un disprezzo del messaggio arrivato dagli elettori. Sfrutti pure di Maio il suo 32% per il bene del Paese, lasciando ai dem il posto che l'elettorato ha loro assegnato. Si può fare il bene del Paese anche dalla sponda opposta.


Natalino Daniele
Rubano (Padova)

Caro lettore,
la legge elettorale ha sancito l'ingovernabilità. Dalle urne sono usciti due vincitori, il centrodestra a leadership leghista e il M5s, ma non una maggioranza. Da qui bisogna partire. Di Maio sarà pure sfrontato, ma gioca la sua partita. Tra un'alleanza con Salvini e il suo ingombrante (per M5s) alleato Berlusconi e un'intesa di governo con il Pd, sembra di capire che il leader grillino preferirebbe questa seconda ipotesi, soprattutto se essa avvenisse con Renzi messo in minoranza nel suo partito. Il Pd dal canto suo ha tutto il diritto di rispondere picche a Di Maio e di voler andare all'opposizione. Bisogna però capire fino a che questa posizione reggerà. Cioè se verrà confermata anche di fronte a un appello di Mattarella a tutti partiti per un governo di larghe intese o di fronte all'ipotesi di ritorno alle urne entro l'anno. Sarà interessante capirlo. E qualche scricchiolio, dalle parti del Pd, già si percepisce.
    
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