Egregio Direttore,
i mezzi di comunicazione hanno dato doveroso risalto alla visita in Veneto del Signor Presidente della Repubblica in occasione delle apertura dell'anno accademico delle Università di Venezia e Padova, tra i più prestigiosi atenei del nostro Paese. Le problematiche dell'Istruzione e dell'Educazione non sono però presenti nel dibattito per le imminenti elezioni politiche. Dalla scuola elementare, primo livello di istruzioni per le future generazioni, all'Università che non sembra offrire adeguate opportunità ai giovani studenti spesso destinati all'estero, questi temi non sembrano, all'apparenza interessare né politici né elettori, meglio rivolti sui temi economici e sociali (immigrazione, etc.).
Sebastiano Berton
Cavallino-Treporti (Venezia)
Caro lettore,
la campagna elettorale, fortunatamente più breve di altre volte, è concentrata su pochi temi: immigrazione, sicurezza e tasse. Tutto il resto non è estraneo agli interessi della classe politica, semplicemente si tratta di temi che non vengono considerati particolarmente efficaci sul piano della raccolta dei consensi. Detto in parole più povere: non portano voti. Quindi se ne parla poco o nulla. È uno degli aspetti poco esaltanti della campagna elettorale in corso, molto urlata e giocata su promesse non facili da attuare e mantenere. Le campagne elettorali durano però alcune settimane. Poi tutti devono fare i conti con la dura realtà. E di questa realtà fa parte, con un peso importante, il sistema educativo e formativo. La recente riforma, la cosiddetta buona scuola, sembra aver accresciuto i problemi anziché risolverli. Vedremo chi andrà al governo cosa vorrà e saprà fare. Di buone intenzioni sono lastricati i programmi politici. Di pessime e inadeguate leggi è percorsa invece la storia del nostro sistema scolastico.
