Quella foto del supermercato di morte a Mariupol e le critiche (sbagliate) di un lettore

Martedì 31 Maggio 2022

Buongiorno direttore,
anche ieri sul Gazzettino era pubblicata una di quelle foto che non corrispondono a realtà, mi riferisco a quella a pagina 2 di un supermercato dove la merce e gli scatoloni a terra sono spacciati per mucchi di cadaveri.
Ovviamente stiamo parlando della guerra in Ucraina e quelli sarebbero morti ucraini. Credo che nonostante la linea del giornale sia chiaramente di parte, bisognerebbe essere un po' più onesti nei confronti dei lettori.

Ivan Roman
Venezia


Caro lettore,
vorrei dover riconoscere che abbiamo sbagliato a pubblicare quella fotografia a pagina 2 con quella didascalia. Vorrei potermi scusare con i lettori e poter scrivere che in quel supermercato di Mariupol, devastato dalla furia della guerra, c'erano in realtà solo ripiani vuoti, scatoloni e articoli vari sparsi confusamente per terra.
Purtroppo non posso farlo, perchè sciaguratamente non è così. Lei potrà non crederci e continuare a pensare che la realtà sia un'altra. Ma all'interno del grande palazzo di Syobody Avenue nella zona est della città ucraina, dove fino a qualche settimana i cittadini di Mariupol potevano comprare prodotti di vario genere a prezzi bassi, c'erano davvero quei cadaveri abbandonati senza pietà tra i corridoi o ammassati per terra alla rinfusa. Era ciò che rimaneva di civili ucraini trucidati dai soldati russi. La sagoma di un corpo la si intravede anche nella foto che abbiamo utilizzato, sepolta sotto stracci e vestiti.
Avevamo a disposizione anche foto più choccanti e brutali di quel grande magazzino trasformato in deposito di salme. Abbiamo preferito non pubblicarle. Perchè è inutile aggiungere orrore all'orrore. Perchè, al contrario di quanto lei pensa, quella foto non è una denuncia di parte contro i crimini perpetrati dai militari russi.
Certo: è la testimonianza di scelte atroci e terribili compiute da qualcuno e subite da altri. Ma quell'immagine è innanzitutto un atto d'accusa contro l'assurdità della guerra che, come ben sappiamo, non cancella solo vite umane, ma l'umanità nel significato più profondo del termine. Detto ciò, non voglio convincerla di nulla. Lei è libero di pensarla come vuole e anche di chiudere gli occhi di fronte a quel grande magazzino, fingendo di vedere solo stracci buttati per terra e merce accatastata.
Resta il fatto che noi abbiamo pubblicato una foto vera e una notizia vera. E che ad essere poco veritiere e per nulla verificate sono le sue affermazioni, non le nostre fotografie. Quanto poi all'accusa di essere un giornale di parte, la prego: ci risparmi la lezione.
Noi siamo chiaramente di parte semplicemente perchè sulla guerra tra Russia e Ucraina e sulle responsabilità di Putin, non la pensiamo come lei.
Ma dove sta scritto che solo le sue idee, e non anche le nostre, siano sinonimo di indipendenza e di autonomia di giudizio?

      
 

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