Egregio Direttore,
a volte nella gestione della finanza pubblica, mi sembra di assistere ad un film con il personaggio Cetto Laqualunque inventato dall'attore Antonio Albanese. In certi passaggi governativi, è stato deciso di avviare decine di bonus, alcuni dei quali molto pesanti per le nostre disastrate finanze, per non parlare del reddito di cittadinanza, che nella sostanza avrebbe una sua giustificazione sociale, ma che tuttavia tutte queste iniziative, sono state organizzate con molta leggerezza e spesso con irresponsabilità. Io non ho la competenza di un economista ma ho sempre vissuto in una famiglia che mi ha insegnato a fare i passi a seconda delle proprie possibilità. Mi sorge quindi spontanea una riflessione, dove reperire i fondi senza creare spese a carico dei contribuenti e debiti da scaricare sui nostri figli e nipoti, in un paese che ne ha uno già pesantissimo e fuori controllo, tutto ciò per un mero interesse elettorale. Mi domando e lo domando anche a Lei caro Direttore: che razza di politica è questa roba qua!
Ugo Doci
Caro lettore,
come forse ricorderà negli 50 Achille Lauro, famoso imprenditore navale prestato alla politica e diventato poi parlamentare e sindaco di Napoli, faceva campagna elettorale regalando ai comizi non solo pacchi di pasta ma anche banconote tagliate a metà e scarpe spaiate: l'altra metà e la scarpa mancante venivano consegnate a campagna ultimata e ad elezione avvenuta.