La semplificazione che non c'è: mesi di attesa per ottenere la pensione del padre morto per Covid

Giovedì 24 Giugno 2021

Egregio Direttore
mi permetto di renderla partecipe di una situazione che, soprattutto difronte alla tanto dichiarata necessità di sburocratizzazione, snellimento e maggior semplificazione nell'organizzazione statale, è a mio giudizio emblematica. A seguito del decesso di mio padre, avvenuto per covid ad inizio Aprile, la mia famiglia si è prodigata ai fini di far ottenere da subito la riversibilità della pensione di mio padre a favore di mia madre rivolgendosi ad un Caf. Tralasciamo il fatto che tale pensione, secondo le attuali leggi, sia reversibile solo nella misura del 60% e lascio a lei immaginare una pensione di un'artigiano così decurtata che tipo di sostentamento economico può dare ad una casalinga, ma questa è un'altra storia. Se poi aggiungiamo che tale sostentamento per dei problemi meramente tecnici non sia stato ancora accreditato a mia madre malgrado siano passati quasi tre mesi ha dell'assurdo. Noi famigliari stiamo assistendo ad una sorta di rimpallo di responsabilità tra Caf , Intesa San Paolo ed Inps che tengono di fatto la situazione in uno stallo tipico delle incapacità aziendali nostrane. Stante così la situazione, mi vedrò costretto a presentare denuncia alla procura in quanto, escludendo mio padre che ha avuto l'indelicatezza di morire, ritengo che almeno uno dei tre soggetti sia mancante.

Riccardo Ventura


Caro lettore,
non ci sarà semplificazione e snellimento che tengano, finchè lo scaricabarile resterà uno degli sport nazionali più praticati nel nostro Paese.

E' una disciplina che non ha bisogno di campioni o di particolari talenti, basta ci sia un buon numero di volonterosi praticanti (e questi non mancano mai) specializzati nella fuga dalle responsabilità e nel buttare la palla fuori campo. Se lo scaricabarile fosse uno sport olimpico, come italiani, saremmo quasi sempre candidati al podio. Fuor di metafora, temo che la pensione di suo padre sia finita in qualche tritacarne burocratico e non riesca a uscirne. E sua madre, oltre al dolore per la perdita del marito, deve subire anche la beffa di un assegno previdenziale fantasma: nel senso che c'è, ma non si vede. Fa bene a indignarsi, a protestare e usare tutti i mezzi che la legge le mette a disposizione per difendere quello che, semplicemente, è uno diritto suo e di sua madre. Noi possiamo solo sperare che pubblicando questa sua lettera, venga tolto qualche sassolino nell'ingranaggio burocratico, e la pensione di sua padre sia finalmente erogata.

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