Ecco perché la Lega viene votata dai cattolici anche se è il partito più lontano dalla Chiesa

Domenica 23 Giugno 2019
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Egregio Direttore
ho letto la lettera del Sig. Sormani e mi è rimasto il dubbio di aver male interpretato il contenuto finale della sua risposta. Se non ho capito male il successo della Lega nei territori bianchi, ex bacino monopolistico della Dc, sarebbe dovuto (ovviamente oltre che alla condivisione delle proposte politiche e sociali) al fatto che questo partito si propone come paladino del cristianesimo ostentando, come ha fatto in più occasioni il suo segretario Salvini nei suoi comizi, simboli prettamente cattolici quali la corona del rosario o brandendo il crocifisso o affidando il popolo alla protezione della Madonna. Se è così, mi permetto di mettere in discussione tale visione perché l'utilizzo di un simbolo cristiano deve muovere da un reale sentimento di adesione agli insegnamenti del Vangelo che, ha ben chiarito lo stesso Gesù Cristo, non corrispondono alle proposte del mondo e pertanto ritengo che il Sig. Salvini abbia semplicemente proceduto con le sue ostentazioni varie ad un uso vergognosamente strumentale dei simboli cristiani a fini elettorali.


Paolo Vianello
Venezia


Caro lettore, 
cercherò di essere più chiaro. Partiamo da un dato di fatto: se la metà degli elettori in Veneto, regione tradizionalmente cattolica, ha votato Lega alle ultime elezioni e un'altra buona percentuale ha votato partiti che su alcuni temi come l'immigrazione hanno posizioni molto simili a quelle di Salvini, significa che moltissimi cattolici non hanno tenuto conto delle indicazioni delle gerarchie ecclesiali né delle parole del Papa. Può piacere o meno, ma i flussi e i risultati elettorali parlano chiaro. Questo è avvenuto per svariati motivi. Nella mia risposta ne sottolineavo due. Il primo: la tendenza di molti credenti a considerare la fede un fatto privato, separato dalla sfera pubblica in cui si possono quindi fare scelte del tutto autonome, che rispondono ad altre priorità e ignorano le posizioni del Vaticano o dei vescovi. C'è poi un'altra quota di credenti, più ridotta, che vive con evidente disagio la crescente condizione di minorità dei cattolici nella nostra società e la costante messa in discussione di simboli come la croce o di valori come il matrimonio uomo-donna. È abbastanza naturale che anche il voto di questi credenti sia andato a quei partiti, come appunto la Lega o Fdi, che sono in prima linea nella difesa di quei simboli e che addirittura pubblicamente mostrano rosari e crocefissi e invocano la Madonna. Quanto sia strumentale questa ostentazione è un problema diverso. Il dato politico importante è un altro: anche per le ragioni che ho indicato, oggi in Italia il partito probabilmente più votato da coloro che si dichiarano credenti è anche quello più osteggiato e più lontano dalle posizioni della Chiesa ufficiale. E non era mai accaduto.
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