E' comprensibile che la nostalgia per certi vecchi leader ma le classi politiche non piovono dal cielo

Giovedì 21 Maggio 2020
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Buon giorno Direttore,
ho vissuto la Prima Repubblica degli anni 70-90 dei: Almirante, Berlinguer, Moro, Pertini, Fanfani, Andreotti, Anselmi, Craxi e molti altri, tutti veri Statisti ed esperti di politiche Economiche, lavoro e Sociali, mirate al bene dell’Italia e degli Italiani, alle volte impopolari e dannose alla propria immagine. Oggi sono molto deluso di tutta la attuale Classe Politica: Destra, Sinistra Centro e non schierati: incompetenti e rissosi Renzi e Salvini pur avendo ideologie politiche diverse, sono uguali, egocentrici e disfattisti, il loro ossigeno è apparire, li ritengo le 2 figure politiche più insignificanti che la seconda Repubblica ha creato, nonostante la presenza di Razzi e Scilipoti. il trio delle urlatrici: Meloni, Santanchè e la Mussolini, i rivoluzionari Borghezio e Calderoli, i principianti Di Maio e Bonafede, gli invisibili: Zingaretti e Orlando, i moderati, Berlusconi, Tajani e Gelmini; Tutti questi hanno un particolare in comune: hanno contribuito in egual misura a distruggere il sistema Sanitario, Economico e del Lavoro nel corso della seconda Repubblica, Tutti contro Tutti, sono divisi addirittura all’interno delle stesse coalizioni, un Governo che probabilmente non è all’altezza della situazione attuale, la più grave del secolo, l’opposizione che ha il solo obiettivo di mandare a casa il Governo Conte 2 a loro dire per il bene del Paese, ma in realtà a questi non importa nulla degli Italiani ma solo il potere. Negli anni 90 l’Italia era un Paese tra i più forti ed importanti al Mondo, ora ci contendiamo la maglia nera in Europa con la Grecia. Sovrapponendo i Politici della prima Repubblica a quelli della secondo non posso fare altro che provare forte delusione e tanta nostalgia.

Giuseppe Follegot

Caro lettore,
ogni classe politica è figlia del suo tempo. In un mondo senza muri e senza il collante delle ideologie, anche Giulio Andreotti sarebbe stato come minimo disorientato e con ogni probabilità non sarebbe diventato il Divo Giulio, tessitore di tante alleanze e di altrettanti intrighi, che abbiamo conosciuto. E non lo dico io: ne è convinto il suo più autorevole biografo. Lei dice di provare una profonda nostalgia per i politici della Prima Repubblica. La capisco perfettamente: la mediocrità di numerosi attuali ministri od ex ministri e di aspiranti leader è davvero sconfortante.

Come la loro volubilità in fatto di convinzioni e di posizioni politiche. Ascoltandoli capita spesso di pensare che se le ideologie sono morte, anche le idee non se la passano granché bene. Tuttavia, come qualcuno ha scritto, “la nostalgia è un archivio che rimuove i lati spigolosi dei cari vecchi giorni”. In altre parole: mentre ricordiamo il valore di politici del passato, i loro meriti, la loro capacità di visione, la loro preparazione culturale, non dobbiamo neppure dimenticare che è proprio quella classe politica che ha creato il nostro enorme debito pubblico. Ed è sempre quella classe politica che ha consentito la degenerazione del rapporto partiti-affari che ha portato all’inchiesta di Mani pulite. Non mi fraintenda: queste responsabilità non giustificano né ci possono far rivalutare la insostenibile pochezza di tanti politici attuali. Ma, soprattutto in una fase difficile come questa, ci devono e ci possono far riflettere. Perché esattamente come il Dopoguerra fece emergere e consentì di selezionare una classe dirigente in grado di far ripartire il Paese, anche oggi abbiamo questa opportunità. Ma le classi politiche non piovono dal cielo, le scelgono i cittadini.
Ultimo aggiornamento: 15:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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