Ma Juncker è poco credibile quando si pente per la politica di austerità della Ue

Giovedì 17 Gennaio 2019
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Caro direttore,
il Presidente Juncker ha recentemente dichiarato che l'austerità probabilmente è stato un errore. Il Presidente Bce Mario Draghi ha detto che la crisi economica è durata e forse durerà più del previsto. La Premier Teresa May è stata bocciata sulla Brexit. La verità è che in questo contesto storico nessuno sa come evolveranno le cose e come al solito l'umanità procede per prove ed errori. E mentre si sbaglia e poi si corregge, si ri-sbaglia e poi si corregge di nuovo speriamo che non arrivi l'errore fatale che non si potrà più correggere.

Lino Renzetti
San Donà di Piave (Venezia)



Caro lettore,
questa che stiamo vivendo è una fase di grandi cambiamenti. Sbagliare e correggere la rotta per chi è chiamato a governare sistemi complessi è nell'ordine delle cose. Ma le parole di Juncker mi sembra rispondano a un altro tipo di esigenza. Se il presidente Juncker dichiara oggi che l'austerità forse (forse??) è stata un errore è sopratutto perché fra pochi mesi si vota per il nuovo Parlamento europeo e i sondaggi sono assai poco favorevoli nei confronti delle forze politiche e dei leader che, come lui, hanno guidato e condiviso la politica economica a trazione tedesca di Bruxelles. Comunque meglio tardi che mai: ma Juncker sarà credibile in questo suo tardivo pentimento se alle parole seguiranno i fatti. Altrimenti questa sua autocritica avrà un solo risultato: minare ulteriormente la credibilità della Commissione europea.
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