Protestare per ciò che accade in Iran è un diritto e un dovere. Non un'invasione di campo

Sabato 14 Gennaio 2023
Protestare per ciò che accade in Iran è un diritto e un dovere. Non un'invasione di campo

Egregio direttore,
vorrei fare un po' di chiarezza sui fatti i Iran. Vorrei sottolineare due aspetti importanti a riguardo le notizie date sulla situazione iraniana, la prima è che le fonti utilizzate per le notizie vengono quasi tutte da dissidenti iraniani residenti in America, chiaramente ostili al loro paese e al suo governo. Miele per gli americani. La seconda è che l'Iran è uno Stato sovrano, con il suo governo e le sue leggi. Leggi ai nostri occhi anche violenti e inumane, ma sono le loro e vanno rispettate. Noi non abbiamo una democrazia così valida da poter esportare.


Ivano Roman


Caro lettore,
mi scuserà se evito di affrontare il primo aspetto della sua missiva. Ma per esperienza so che il pregiudizio ideologico di coloro che assegnano la colpa di tutti il mali del mondo agli Stati Uniti e all'Occidente è inscalfibile da ogni fatto o ragionamento. Insomma, sarebbe tempo e spazio perso. Vorrei invece soffermarmi sulla sua seconda considerazione. Lei dice che l'Iran è uno Stato sovrano e che di conseguenza le sue leggi anche se violente e inumane vanno rispettate. Ma chi in Iran esercita il potere sovrano? Cioè chi elegge il governo e chi fa le leggi? L'Iran, dopo la rivoluzione del 1979, ha un assetto istituzionale unico al mondo. È una repubblica islamica dove i cittadini eleggono democraticamente il Presidente della Repubblica, ma dove il potere reale è nelle mani dei religiosi che, per cooptazione, esprimono la Guida Suprema, oggi è l'ayatollah Ali Khamenei, che è anche titolare del potere giudiziario ed esprime il fondamentale Consiglio dei guardiani della Costituzione che, tra le sue insindacabili prerogative, ha anche quello di decidere arbitrariamente chi può o non può presentarsi alle elezioni. Le leggi iraniane quindi sono loro, non nel senso che sono espressione della volontà del popolo iraniano, bensì dei membri della teocrazia - in sostanza una dittatura religiosa - che guida il Paese e, come vediamo in questi mesi, soffoca con la violenza il dissenso. L'unica sovranità che l'Iran conosce è quindi quella degli ayatollah ultra conservatori, non quella popolare. Esattamente come nella Germania di Hitler la sovranità era espressione dei nazisti o nell'Unione Sovietica del Partito comunista. Quanto al resto: noi non dobbiamo imporre la democrazia. Abbiamo però il diritto-dovere come cittadini di difendere il rispetto dei diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni donna in qualsiasi parte del mondo. Oggi certamente in Iran. Se poi qualcuno preferisce mettere la testa sotto la sabbia od occuparsi d'altro è libero di farlo. Ma almeno non cerci di legittimare il suo comportamento ricorrendo a formule prive di sostanza.
 

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