L'instabilità dei governi è un problema del nostro Paese, utile un confronto senza preconcetti per voltare pagina

Mercoledì 4 Gennaio 2023

Gentile Direttore,
ho letto la seconda parte dell'intervento del Ministro Casellati con profonda irritazione e sconcerto. Mi sembra che l'impianto del ragionamento debba essere rovesciato: non è la Costituzione a dover cambiare, lo sono i cittadini che non hanno saputo esprimersi attraverso le istituzioni democratiche. La fragilità degli esecutivi che si sono susseguiti e hanno tradito le aspettative dei votanti non predispone certo a un rafforzamento dei medesimi esecutivi. La stabilità cercata non può essere a prezzo dell'armoniosa collaborazione tra i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario.

Maria Ciampi


Cara lettrice,
non mi pare che l'Italia possa essere additata come esempio di armoniosa collaborazione tra poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. Anzi se c'è un Paese dove questo equilibrio è venuto clamorosamente meno, in particolare dal 1992 in poi, questo è proprio il nostro. Ma vorrei provare a riflettere sul tema che lei pone partendo da un dato: durante il cancellierato di Angela Merkel, durato 16 anni, in Italia si sono succeduti 10 diversi presidenti del Consiglio. Un numero che ci spiega come l'instabilità politica sia un problema congenito, quasi strutturale, per il nostro Paese. Certamente all'origine di questo susseguirsi di governi e di presidenti del consiglio c'è l'eccessiva litigiosità e fluidità dei partiti. Ma basta solo questo a giustificare tanta instabilità? Difficile da credere. Forse c'è anche un problema di forme istituzionali da affrontare. Partendo per esempio da una constatazione: perché la litigiosità dei partiti non produce gli stessi effetti sui comuni e le Regioni dove, al contrario di quanto accade per il governo nazionale, raramente si verificano crisi, cadute di giunte ed elezioni anticipate? E' così indifferente a tutto questo il fatto che sindaci e presidenti di Regione sono eletti direttamente dal popolo, cioè con il sistema elettorale presidenziale? Ed è possibile discutere laicamente di questo senza lanciare preventivamente accuse gli uni agli altri? Anche perché ciò che prima di ogni altra cosa mina l'armonia tra i poteri è proprio l'eccessiva instabilità (e dunque debolezza) di uno di questi. Come la storia degli ultimi decenni ci insegna.
 

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