Forse ci eravamo convinti che il Covid non era più un nostro problema: non è così

Sabato 11 Luglio 2020
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Caro direttore,
ho visto che il governo italiano ha deciso di bloccare i voli verso il nostro Paese da 14 paesi. La scelta sarebbe stata dettata dal fatto che questi Paesi restano a rischio Covid. Va bene, anche se non si capisce bene in base a quali criteri questa decisione sia stata assunta. Ma non importa. Importa invece che questa è l'ultima delle decisioni prese in questi ultimi giorni da vari livelli istituzionali che hanno come inevitabile effetto quello di diffondere nel mondo l'idea che l'Italia è un Parse dove il Covid è ancora un pericolo. Altro che Paese Covid free, cioè libero dal virus, come dice qualcuno. Anzi sembra quasi che noi siamo simili agli Stati Uniti o come in Brasile. Ma la realtà, come dovrebbe essere chiaro a tutti, è molto diversa. Lì la gente continua a morire a centinaia per il coronavirus. Da noi i casi di contagio sono ormai molo limitati, ci sono pochissimi positivi e anche le vittime sono molto limitate rispetto a marzo e aprile. Proprio per questo, mi chiedo, e non credo di essere l'unico a farlo, non ci rende conto che con questi annunci, con queste decisioni si danneggia quella che è una delle più importante aziende del paese, ossia il turismo? Non ci si rende conto dei danni enormi che queste iniziative provocano?

L.M.
Venezia


Caro lettore,
in queste settimane, seppur in misura per fortuna più ridotta, si sta riproponendo un dibattito che già a marzo ed aprile aveva diviso gli italiani. Il tema è sempre lo stesso: se bisogna dare la priorità alla sicurezza e alla salute o ad altro. Certamente aver bloccato i voli da 14 paesi contribuisce a diffondere nel mondo l'immagine dell'Italia come un paese covid free, ossia liberato dal virus. Ma la realtà è esattamente questa. I dati ci dicono che rispetto ad alcuni mesi fa il virus è molto meno aggressivo, i pazienti in terapia intensiva sono pochissimi, i contagi relativamente pochi. Ma dobbiamo anche registrare che ci sono numerose persone che tornano dai loro paesi d'origine e risultano positivi. Per evitare che questo succeda non c'è altra possibilità che chiudere le frontiere. Cos'altro dovremmo fare? Consentire, per il buon nome dell'Italia nel mondo, che nel nostro Paese entrino persone che, pagando poche decine di euro, si possono comprare un falso test che attesta che sono negativi al Covid? O dovremmo consentire che entrino nel nostro Paese persone che devono accudire i nostri anziani e che provengono da nazioni dove, nella realtà, non si fanno controlli e dove non esiste nessuna vera politica di prevenzione nei confronti del Covid? Diciamo la verità: forse ci eravamo convinti che il coronavirus non era più un problema. Rassegnamoci: non è così.
Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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