Caro Direttore,
in una intervista televisiva, un Senatore ha dichiarato: «Il M5 Stelle continua a lavorare per il bene del Paese», e mia moglie che era ai fornelli ha esclamato: «Laorè manco, che fè manco dani» (Lavorate meno, che fate meno danni). Condivido. Le chiedo però se ci può spiegare cosa succede, secondo la Costituzione e secondo la prassi, se il Governo dà le dimissioni, non avendo più la maggioranza? A sentire certi competenti, sembrerebbe che l'Italia si paralizzerebbe; come se, per fare un esempio, il Presidente e il CDA dell'Enel si dimettessero e l'Italia come conseguenza, restasse al buio. Questo glielo chiedo, perché sono convinto che piuttosto che un Governo incapace di prendere provvedimenti importanti e urgenti, sia meglio ricercare un' altra soluzione, ovviamente in tempi brevi, data la situazione sanitarie ed economica del Paese.
Gino De Carli
Caro lettore,
dal punto di vista tecnico è abbastanza semplice: se il governo Conte non dovesse ri-trovare in Parlamento una maggioranza, ci sarebbero due alternative: una nuova maggioranza guidata dallo stesso Conte o molto più probabilmente da un altro premier o, se questo si rivelasse impossibile, se cioè nessuna nuova alleanza riuscisse a trovare in Parlamento i voti necessari per esprimere un governo, non resterebbe che andare alle elezioni anticipate.
La politica italiana ci ha abituati a soluzioni molto creative. Nessuno, per esempio, avrebbe mai potuto immaginare che un presidente del Consiglio su ritrovasse a guidare un governo con la Lega e subito dopo uno con il Pd. Nessuno avrebbe potuto immaginare che i pentastellati, arrivati in Parlamento per rivoltare il Paese come un calzino, si sarebbero trasformati in cacciatori di responsabilli, cioè di deputati e senatori che fino a qualche mese fa nel vocabolario grillino sarebbero stati spregiativamente definiti voltagabbana. Anche in questo caso quindi non è da escludere qualche sorpresa in nome, ovviamente, dell'interesse superiori del Paese. Se dovessi fare una previsione credo che sia improbabile che si vada al voto anticipato. Con la pandemia in corso sarebbe complicato. E soprattutto, sono in troppi tra Camera e Senato a non avere alcun interesse a interrompere anzitempo il proprio mandato parlamentare. Ben sapendo che non sarebbero più eletti.