La giustizia è una cosa molto seria, per questo dobbiamo avere una magistratura senza ombre e lontana dagli intrighi

Sabato 22 Maggio 2021
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Egregio Direttore, 
qualche giorno fa il signor Giralucci ha scritto sul Gazzettino a proposito dell'ultimo scandalo delle toghe. Premesso che anche in magistratura ci sono i bravi ed i meno bravi, desidero dire che non mi pare che sia un grande scandalo leggere che alcuni magistrati si sono scambiati delle carte in modo anomalo od irregolare. I grandi scandali ci sono piuttosto fra coloro che ogni giorno si scambiano mazzette e tangenti e tutto ciò alla faccia dei molti italiani che quotidianamente sgobbano e lavorano per mantenere le proprie famiglia. Lì stanno i veri scandali e mi pare che se qualche farabutto va messo in galera non sia una cosa sconvolgente!!! Ancora oggi leggiamo che ex senatori condannati per aver rubato, ricominciano a incassare i vitalizi , perchè stanno morendo di fame!!! Povera Italia di dolore ostello!!!

Rinaldin Franco
Venezia


Caro lettore, scandali e illegalità si verificano in molti ambiti della nostra società.

Ma proprio perchè, a molti livelli, si perpetuano comportamenti contrari alla legge dovremmo poter contare su una magistratura efficace nella sua azione ed estranea a intrighi e a collusioni oscure con la politica ed altri poteri. Soprattutto nei suoi esponenti di maggior rilievo e visibilità. Purtroppo, non solo nella percezione di molti cittadini, ma anche nella realtà di fatti emersi dalle inchieste recenti, non è più così. Generalizzare è sempre sbagliato. Certamente ci sono tanti bravi magistrati concentrati sul loro lavoro, completamente estranei ai fatti raccontati dal loro ex presidente Palamara e all'oscuro della manovre e degli strani carteggi emersi all'ombra della presunta loggia Ungheria. Ma questo non basta. La giustizia è una cosa tremendamente seria, perchè riguarda tutti noi e perchè da essa può dipendere il destino delle persone. Non sono permessi ombre e sospetti. Pretendere di avere magistrati che non vogliono sostituirsi alla politica; che vengano scelti e promossi ai gradi più alti non in base alle appartenenze a una o all'altra corrente, ma ai meriti e ai risultati; che non trafficano con i carteggi delle inchieste, non è una pretesa assurda. E' un diritto di ogni cittadino. E un elemento di equilibrio fondamentale in una democrazia. 

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