Egregio direttore,
mi stupisce che nel rispondere al sig. Tempestini lei non abbia cercato di chiarire i due concetti, cioè la differenza tra no vax e no pass. Penso che la grande ostilità delle persone derivi proprio dal non capire le differenze dei termini, creazione dell'informazione che spesso finisce per disinformare. Buona parte delle persone che sono contrarie al green pass sono vaccinate e allora perché correlare i due significati? La sfiducia di cui parla il Direttore penso sia dovuta, in buona parte, all'ambiguità, se non proprio al giudizio negativo, con cui la stragrande maggioranza dei media ha sempre trattato le voci divergenti dalla vulgata ufficiale sulla pandemia. Perché infatti quando già l'anno scorso, medici di base praticavano le prime cure con antinfiammatori ai malati, queste informazioni sono state oscurate? Ora che in alcune importanti riviste mediche internazionali sono stati pubblicati i risultati positivi delle ricerche sugli antinfiammatori, non si è sentito il bisogno di chiedere scusa a quei medici di base che, anziché andare a pontificare in tv, hanno operato per il bene dei propri pazienti. Sono una persona vaccinata ma contraria a questa nuova imposizione che mette in difficoltà tanti lavoratori e la nostra economia già stremata, quando nessun altro paese democratico ha messo in atto simili misure.
Maddalena Bernardinis
Cara lettrice,
l'informazione ha sempre tante responsabilità. Ma le critiche a giornali e tv dovrebbero essere sostenute da notizie corrette e verificate. Le sue, purtroppo, non lo sono. Non è infatti vero che buona parte dei contrari al green pass sono vaccinati. I dati dicono l'esatto contrario: in circa il 70% dei casi i no pass sono anche no vax.
Non è vero che nessun altro paese democratico ha introdotto il green pass. In Francia dal 30 agosto il certificato è richiesto ai lavoratori di molti settori dai ristoranti ai trasporti e c'è l'obbligo vaccinale per tutto il personale sanitario. In Germania non c'è il pass obbligatorio per il lavoro, ma il certificato serve per accedere a quasi tutti i servizi e c'è l'obbligo vaccinale per tutti i medici e gli infermieri. In Danimarca è stato eliminato il 10 settembre grazie ai risultati positivi ottenuti dopo due mesi di dure restrizioni: oltre all'obbligo di green pass tutti i lavoratori dovevano sottoporsi al tampone due volte la settimana. Il green pass inoltre è necessario anche per entrare dall'estero in Paesi come Usa e la Gran Bretagna.
Non è vero ciò che lei afferma sull'efficacia degli infiammatori contro il Covid.