Una lettrice scrive: piuttosto che pagare queste bollette dico Forza Russia. Ma sbaglia e si illude. Ecco perché

Giovedì 19 Maggio 2022
Una lettrice scrive: piuttosto che pagare queste bollette dico Forza Russia. Ma sbaglia e si illude. Ecco perché
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Egregio direttore,
lei può pensarla come meglio le aggrada, ma anche questo mese la bolletta del gas e quella Enel più qualche ammenicolo Etra mandano in fumo la mia pensione. Le domando ancora se dovrei essere contenta di aiutare l'esercito ucraino per una forma distorta di democrazia europea, oppure essere invece lieta se la Russia concludesse subito le sue operazioni e non se ne parlasse più. Invece l'Ucraina chiede soldi e armi, la Nato fornisce soldi e armi, la Russia consuma tutto, è vero, ma tiene anche i rubinetti delle fonti energetiche che noi poi, paghiamo. E allora forza Russia, finiamola presto prima che anche l'Italia vada a ramengo.


Paola Vettore
Padova


Cara lettrice,
sul fatto che io posso pensarla come voglio, non ci sono dubbi. Lo stesso vale naturalmente anche per lei. Almeno fino a quando anche l'Italia non si piegherà a qualche dottrina Putin che, com'è noto, considera obsoleti i concetti di libertà e democrazia e ne parla come lussi e debolezze tipici della declinante (a suo modo di vedere) cultura occidentale. In ogni caso: lei esprime preoccupazioni reali e concrete. Problemi con cui tantissimi italiani sono costretti a fare quotidianamente i conti. Ma la ricetta che propone per superarli è non solo sbagliata ma anche illusoria. Lasciar vincere Putin, consentirgli di spadroneggiare come vuole oggi in Ucraina e domani chissà in Moldavia o in altri paesi, purché ci garantisca il gas a buon prezzo è il peggiore errore che potremmo fare. Significherebbe vivere costantemente sotto il ricatto di Mosca che userebbe, come già accade oggi, il prezzo del gas come arma per fare ciò che vuole e imporci le sue regole. Commerciali e geo-politiche. Noi già oggi paghiamo il prezzo di scelte sbagliate, sarebbe gravissimo ripeterle. L'Italia, la Germania e altri paesi Ue in questi anni hanno legato una parte importante dei destini della loro economia a un paese, la Russia, che, pur con tutte le sue specificità, si riteneva avesse intrapreso la strada di un progressivo avvicinamento all'Europa e alla democrazia. Non era così. Anzi era esattamente il contrario. In nome del primato dell'economia e di un gas a prezzi calmierati (ancora oggi non sappiamo quanto la Germania pagasse realmente il gas russo), abbiamo sottovalutato i rischi dell'involuzione illiberale e anti-occidentale che Putin aveva impresso alla Russia. Anche per questa ragione non abbiamo diversificato in modo adeguato le nostre fonti di approvvigionamento energetico. Anzi con il gasdotto Nord Stream 2 l'Europa si apprestava ad aumentare la dipendenza dalla Russia. L'invasione dell'Ucraina e' stata un orribile risveglio. Ci ha riportati alla realtà. Quella di un autocrate che, piaccia o non piaccia, rappresenta per noi un pericolo. Che usa le armi di cui dispone, quelle militari e quelle energetiche, per far sfogo ai suoi disegni egemonici e imperiali. Non per questo dobbiamo alimentare ulteriori tensioni belliche oltre a quelle che già ci sono. Ma certamente dobbiamo difenderci. E altrettanto certamente non possiamo vivere sotto il suo ricatto energetico. Di cui già oggi paghiamo in bolletta e a carissimo prezzo le conseguenze.
 

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