C'è un tarlo che erode l'Unione europea: è la mancanza di fiducia reciproca tra i Paesi

Domenica 19 Luglio 2020
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Caro Direttore,
i Primi Ministri dei cosiddetti Paesi frugali, con le loro esternazioni, fanno di tutto per dare ragione a chi, come Salvini pensa che l' Unione Europea sia per noi un fatto negativo e meglio sarebbe, secondo Borghi e Bagnai fare da soli e uscire dall' Euro. Per un certo verso, hanno anche ragione, perché non si può dire che questa Europa somigli molto a quella realizzata in parte da Adenauer, De Gasperi e Schuman. Resta però un fatto consolidato; per 75 anni, dopo due guerre devastanti, viviamo in pace e possiamo girare per l' Europa liberamente e se gli egoismi nazionali tendono a farci fare passi indietro, in tempi di globalizzazione e grandi potenze, solo assieme potremo far fronte a quello che ci aspetta. Una cosa però vorrei dire ai Primi Ministri di Austria e Olanda: se nei loro Stati fosse capitato qualcosa di analogo di quanto accaduto all' Italia a causa del covid 19 e avessero chiesto aiuto, sono sicuro che l' Italia, pur così piena di difetti e manchevolezze, sarebbe stata meno egoista e più generosa.


Gino De Carli

Caro lettore,
non si tratta di essere europeisti o meno. Chiunque, penso, comprenda che in un'economia globalizzata come quella attuale non si può giocare alle piccole patrie: far parte di un sistema più grande e più forte è condizione necessaria per non essere inesorabilmente schiacciati dalle super potenze. Il fatto è che qualsiasi tipo di alleanza si deve fondare non solo su regole e accordi ma anche sulla fiducia reciproca. È evidente che nell'Europa attuale questo decisivo collante manca. O è presente in maniera del tutto insufficiente. E ciò che sta accadendo in questi giorni ed è accaduto in questi ultimi mesi, ne sono la prova. I cosiddetti paesi frugali non si fidano di noi, della nostra capacità di rispettare i patti e i vincoli finanziari. E ciò che è più grave è che questa diffidenza è talmente profonda da prevalere anche sul principio di solidarietà che dovrebbe prevalere tra alleati di fronte a emergenze e difficoltà. Non è così. O almeno: si sta rivelando molto faticoso fare in modo che sia così. Che l'Italia abbia subito in Europa i danni maggiori dall'emergenza sanitaria non ci sono dubbi. Che l'Europa abbia il dovere di fare uno sforzo eccezionale per sostenerla dovrebbe essere ovvio, anche e soprattutto nell'interesse dell'intera Unione di cui l'Italia è, da ogni punto di vista, un partner importantissimo. Eppure le trattative in corso anche in questi giorni ci confermano che alcuni Paesi non la pensano affatto così. Ritengono i soldi all'Italia uno spreco o un potenziale rischio. Possiamo pensare per miopia o per pregiudizio sbaglino (e certamente stanno commettendo un grave errore) per miopia o per pregiudizio. Ma dobbiamo anche noi riflettere su questa realtà. Perché sulla sfiducia non si costruiscono né alleanze né unioni durature.
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