Elon Musk e l'acquisto burla del Manchester United Compito dei giornali è informare i lettori, non di educare

Venerdì 19 Agosto 2022
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Caro direttore,
ho letto l'interessante articolo di Marco Ajello sull'edizione odierna insieme all'articolo sul recente reato commesso da Musk nella sezione finanza. Il collegamento forse non è immediato, ma io penso che i due temi siano intimamente collegati. Ajello mette sotto esame, giustamente critico, la società del like e le distorsioni comportamentali e cognitive che ne derivano, sia in campo politico che sociale. Una deriva, tra le tante che affliggono il presente, che sta minando la società contemporanea, alla quale è urgente trovare rimedio. Dall'altra la notizia sull'ultima impresa di Musk, star planetaria, osannato e seguito da centinaia di milioni di followers per la sua ricchezza e per la sua capacità di interpretare la civiltà del like. Peccato che tale popolarità sia alimentata da comportamenti che definire borderline è un grosso eufemismo, configurando spesso reati finanziari come aggiottaggio e manipolazione di mercato e false comunicazioni etc. Riportata in maniera assolutamente neutra, senza nessun riferimento alla scorrettezza compiuta.
Ritengo che la redazione finanziaria non possa non sapere che il Manchester è quotato e che il tweet di Musk smentito dopo 6,5 ore abbia provocato un aumento del 17% delle quotazioni, poi naturalmente rientrate, che risparmiatori hanno perso...
Perché un billionaire annoiato e in cerca di perpetuare la sua notorietà ha usato impropriamente di uno strumento di comunicazione, tra l'altro secondo me compiendo nettamente un crimine. Di tutto ciò nessuna traccia, solo la grancassa della pubblicità al suo gesto che nella civiltà della popolarità (non importa per quale ragione purché si parli di me) può negativamente influenzare chi non è dotato degli strumenti per collocare opportunamente tali comportamenti.
Io credo profondamente nella funzione dei mezzi di informazione ma sono convinto che essi dovrebbero esercitare in modo più profondo la loro funzione di informazione anche attraverso quella che potremo ben definire una funzione di informazione/educazione dei lettori. Nel caso specifico informare i lettori che falsamente influenzare i prezzi di un titolo costituisce un reato, che crea danni, che dovrebbe essere punito con una gravità proporzionale alla notorietà del perpetratore costituisce un dovere dell'organo di informazione. Altrimenti il lettore superficiale si farà catturare dal pensiero semplice: che simpatico quel Musk, quanti retweet, un figo... E i cocci rimangono a noi.

Andrea de Vido


Caro lettore,
posso comprendere la sua irritazione e anche sottoscrivere la sua antipatia per Elon Musk. Condivido meno invece la sua critica e il suo punto di vista sul ruolo degli organi di comunicazione. Noi abbiamo dato la notizia del falso annuncio dell'acquisto della squadra di calcio del Manchester United da parte di Musk, definendola già nel titolo una burla. Cosa c'è di neutrale o di asettico in questa scelta? Nulla. Chi legge da subito sa di cosa si tratta: della diffusione di una notizia falsa o inventata. Ciascun lettore valuterà poi, in base al suo metro di giudizio, la gravità del fatto o la credibilità di un uomo d'affari che con tanta disinvoltura diffonde sui social informazioni del tutto inventate. Del resto non mi pare che Musk sia nuovo a certe iniziative e se nonostante questo ci sono investitori che abboccano o leggono i suoi tweet come fossero comunicazioni finanziarie ufficiali non è certo colpa dei quotidiani o dei siti di informazione. Bisogna intendersi sul ruolo dei giornali: il loro compito è quello di informare, non di educare. Dare le notizie, belle e brutte che siano. Commentarle se necessario. Ma per aiutare i cittadini a formarsi un'opinione mettendo a loro disposizione gli elementi necessari, non per imporre una visione del mondo e della società. Anche questo è rispetto dei lettori.
 

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