Lo Ius Soli, battaglia ideologica che dimostra il distacco delle èlite politiche dalla realtà

Sabato 14 Ottobre 2017
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Egregio direttore
il compianto Marco Pannella, pioniere degli scioperi della fame, se n'è andato alcuni anni fa. Gli onorevoli di oggi devono aver pensato: ora che lui non c'è, lo facciamo noi lo sciopero della fame. Non per gli italiani che non arrivano alla fine del mese, né per le tasse, neppure per le banche che hanno polverizzato i risparmi degli italiani e li hanno messi sul lastrico, ma per dare la cittadinanza a tutti coloro che non ce l'hanno, ossia gli immigrati. Ora la sinistra italiana ha occhi solo per loro, e questi occhi si chiamano dare accoglienza, bonus e privilegi come casa, lavoro e sussidio; agli italiani che chiedono aiuto, rispondono che la copertina è corta e ti devi arrangiare. Questa è la realtà.

Gianluca Bragatto
Caorle (Venezia)


Caro lettore,
rispetto chi ha deciso di impegnarsi in una battaglia per una legge sullo Ius Soli. Personalmente penso però che sia una battaglia molto ideologica che dimostra quanto spesso certe élite politiche e culturali siano lontane dalla realtà e distanti dallo stesso popolo che pensano o si illudono di rappresentare. In questo momento, un provvedimento sullo Ius soli sarebbe inopportuno e controproducente perché finirebbe per essere un chiaro incentivo all'immigrazione irregolare verso il nostro Paese. E non mi sembra che sia esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. In secondo luogo faccio fatica a ritenere che una legge sullo Ius soli possa essere oggi considerata una priorità del nostro Paese. Certamente non è ritenuta tale dalla maggioranza della popolazione italiana, anche di quella che vota per i partiti più favorevoli allo Ius soli. E anche se sarebbe inutile sottolinearlo, il razzismo, in tutto ciò, non c'entra proprio nulla.
Ultimo aggiornamento: 14:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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