Essere educati non significa
essere sempre arrendevoli

Venerdì 18 Luglio 2014
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Caro direttore,

sono una giovane di Padova, di 35 anni. Tre volte alla settimana prendo l’autobus della linea 11. Proprio ieri mattina, alle 8:53, ho preso il bus alla fermata di via Giacomelli, ho vidimato l’abbonamento e poi, vedendo che in vettura, oltre a me, c’erano solo altre tre persone, mi sono seduta vicina all’uscita essendo anche dolorante a una caviglia.



Qualche fermata più in là, verso Prato della Valle, sale una signora (penso sui 75 anni) con una stampella. Mi alzo, la avvicino e le chiedo gentilmente: "Signora vuole sedersi?". La signora stizzita mi risponde in malo modo: "Chi le ha chiesto niente, si faccia gli affari suoi, non sia sfacciata". Sono rimasta di stucco e ho replicato: "Signora non volevo disturbarla ma le auguro che, la prossima volta che salirà in autobus, non si alzi più nessuno". Si dice sempre che i giovani non hanno educazione, ma questa signora in quanto a maleducazione e cafonaggine ha dimostrato di non avere rivali.




Alessia B.

Padova





Cara lettrice,

le risponderò in modo molto sintetico. Forse più di qualcuno non sarà d'accordo con ciò che mi appresto a scrivere, ma penso che essere educati non significhi né essere arrendevoli né remissivi. E resto fedele a questo principio: fa parte della buona educazione anche capire quando è opportuno essere maleducati. Lei, mi pare, lo ha applicato alla perfezione.
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