Ebrei e 25 aprile, l'ennesima occasione perduta dall'Anpi

Martedì 25 Aprile 2017
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Caro Direttore,
una premessa: quanti italiani sanno della la Brigata Ebraica? Quanti sanno che fu costituita da volontari ebrei nel 1944 in Puglia e fu inserita nell'esercito inglese per combattere contro i tedeschi? Che ha preso parte ai più duri combattimenti fino allo sfondamento della linea gotica con molti di loro che persero la vita? E quanti sanno che molti ebrei ogni anno sotto le insegne della Brigata Ebraica per onorare la memoria dei suoi combattenti partecipano alle manifestazioni del 25 aprile che celebrano la Resistenza? Orbene quei pochi italiani che sanno tutto questo sapranno certamente dell'indegno, insultante trattamento che viene riservato alla Brigata Ebraica soprattutto durante le manifestazioni nelle città di Milano e Roma con fischi, sputi, lancio di uova, vere aggressioni da parte anche di appartenenti ad associazioni partigiane. Una vera vergogna alla quale i media fanno appena cenno, quando lo fanno (è meglio essere cauti se si tratta di ebrei), per cui di queste indegnità si sa molto poco. Indegnità che ha indotto la Comunità Israelitica di Roma a non prender parte quest'anno alla manifestazione promossa dall'Anpi.


Luciano Tempestini

Caro lettore,
è davvero sorprendente come a oltre 70 anni di distanza dalla Liberazione, la giornata del 25 aprile sia ancora occasione di divisioni e lacerazioni. Questo clima è la diretta e inevitabile conseguenza della lettura ideologica che ancora viene fatta di quella formidabile e fondamentale, ma anche controversa, pagina della nostra storia. La polemica di quest'anno è eloquente dell'impostazione fortemente politicizzata e divisiva che del 25 aprile viene data dall'Anpi, l'Associazioni nazionale partigiani d'Italia, irriducibile manipolo di vestali del pensiero unico sulla Liberazione. I fatti sono abbastanza noti: alla manifestazione di Roma per la Liberazione, l'Anpi ha deciso di far partecipare anche le organizzazione pro-palestinesi, che pure nel recente passato si sono rese protagoniste di rumorose contestazioni anti-ebraiche.

Una scelta che ha suscitato la dura reazione della comunità israelitica romana che ha deciso di non prendere parte al corteo. Penso che abbia ragione. Non perché le associazioni a favore della Palestina non abbiamo diritto a manifestare. Ma perché stiamo parlando della festa della Liberazione dal nazi-fascismo a cui non risulta che quei comitati abbiamo dato alcun contributo. Al contrario di quanto fece invece, come lei giustamente ricorda, la Brigata Ebraica inquadrata nell'esercito inglese e in prima fila in alcune delle fasi cruciali della guerra contro i tedeschi.Purtroppo, al rispetto per sacrifici e passioni che animarono quei giovani ebrei che scelsero di tornare in Italia a combattere, l'Anpi ha preferito anteporre la sua visione militante e settaria della festa della Liberazione. Un'occasione persa. L'ennesima.
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