Tutti sanno quel che accade in molte discoteche. Dai gestori agli idoli dei ragazzi, nessuno si chiami fuori

Martedì 11 Dicembre 2018
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Caro Direttore,
sono un insegnante e stamani con le ragazze e i ragazzi delle quattro classi che ho incontrato, abbiamo riflettuto su quanto accaduto venerdì scorso notte presso la discoteca di Corinaldo. So che tale azione educativa è stata svolta anche da molti altri docenti e da chissà quanti genitori. Noi abbiamo riflettuto sulla base della cognizione dei fatti ricevuta dai media. Abbiamo poi arricchito il tutto confrontando quanto accaduto alla Lanterna Azzurra con quanto riscontrano in prima persona coloro che, tra i miei allievi ed allieve, frequentano discoteche e sale attrezzate per feste notturno-aurorali nei nostri paesi. In breve: stessi riscontri per quanto riguarda il numero (inferiore...) dei biglietti venduti secondo i crismi SIAE, quelli venduti in nero, quelli taroccati; per quanto riguarda i controlli spesso labili o elusi; per quanto concerne le bombolette di spray urticanti reperibili ovunque su internet in barba al vietato minori di 16 anni; per quanto si tratta di afflussi tacitamente o espressamente consentiti dai promotori e dai gestori ben oltre la capienza. Una recente festa di Halloween nel Coneglianese, con parecchie centinaia di adolescenti e giovani, per poco degenerava in qualcosa di grave: troppa gente, troppi ubriachi, troppi fatti e troppa mancanza di ossigeno! In nome dei schèi! Soldi! In ogni modo, con qualunque mezzo, fatti sulla pelle dei nostri figli e di altre persone.


Leopoldo Pincin

Caro lettore,
riflettere con i ragazzi e confrontarsi su ciò che è accaduto a Corinaldo è certamente positivo. Purtroppo però non bisogna essere frequentatori assidui di locali e di feste aurorali per sapere che nella maggior parte dei casi le regole non sono rispettate; che i limiti di capienza vengono spesso bellamente ignorati; che durante quelle serate gira e si consuma di tutto. Poi in qualche caso, come è accaduto alla Lanterna Azzurra, la situazione degenera e la festa si trasforma in tragedia. E il giorno dopo tutti a chiedersi, in un grande afflato di ipocrisia collettiva, com'è potuto accadere. Domanda retorica: lo sappiamo benissimo. È accaduto perché è inevitabile che accada. E accadrà ancora se non si interverrà facendo applicare le regole e punendo severamente chi non le rispetta. Di fronte alla tragedia di Corinaldo nessuno si deve chiamare fuori: non i gestori dei locali, non chi dovrebbe vigilare, non chi da questo sistema fuori-controllo trae elevati guadagni. Compresi gli idoli di ragazzi e ragazzini, impegnati a sfruttare quanto più possibile un successo spesso effimero e momentaneo. Loro sanno bene cosa accade durate queste serate. Sanno che per garantire compensi assurdi da loro pretesi i locali devono essere riempiti a più non posso. Si facciano un esame di coscienza. E contribuiscano a fermare questo circuito infernale. Prima di altre Lanterne Azzurre.
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