Rispetto per i genitori separati, ma le vere vittime sono i figli

Domenica 22 Ottobre 2017
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Caro Direttore,
in riferimento alla lettera del signor Polesel ed alla sua risposta su Bocciato dai professori, promosso dal tribunale Ma il padre e i giudici meritano l'insufficienza del 20 ottobre, devo dirle, da padre separato, di essermi sentito particolarmente offeso ed arrabbiato nel leggere affermazioni così qualunquiste, senza conoscere a fondo la situazione di questo padre separato, e facilmente ironiche su un papà che invece ha tutto il diritto di essere informato dalla scuola sull'andamento del proprio figlio, e che magari avrebbe, più della madre, potuto fare qualcosa per aiutarlo scolasticamente. Quando un padre vede i propri figli 60 giorni all'anno, mentre la madre 300, la scuola, il medico di famiglia, le associazioni sportive ed in generale le istituzioni pubbliche trattano solamente con il genitore collocatario perciò si capisce bene quanto la legge sull'affidamento condiviso sia una farsa, quasi sempre disattesa. Solo riguardo agli aspetti economici si parla di condivisione: infatti un padre dorme in auto, mangia alla Caritas, ma paga il mutuo della casa dove vivono moglie e figli. Su una sola cosa mi trovate d'accordo: il ragazzo avrà maggiori difficoltà in terza media, ma magari la causa potrebbe essere proprio la lontananza dal padre: di questo né il signor Polesel, né lei, né il giudice e nemmeno il preside della scuola avete tenuto conto. Per tutto questo auspicherei un maggior rispetto per persone, i padri separati, che soffrono situazioni spesso non cercate e fortemente penalizzanti.

Marco Filippi
Venezia


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Caro lettore,
non è in discussione da parte nostra il rispetto per i padri separati e per le sofferenze, non solo economiche, che spesso devono sopportare. Come non lo è nei confronti di tante madri separate che vivono anch'esse, in molti casi, condizioni di grande disagio e difficoltà. Il punto è un altro. Con tutta evidenza, in questa triste vicenda, il soggetto più esposto e più indifeso era il ragazzino, prima bocciato in seconda media e poi promosso in terza media per ordine del tribunale. Mi sembra che questo aspetto sia stato però poco o nulla considerato. Il padre ha visto trionfare le sue ragioni di genitore separato e non adeguatamente informato dalla scuola sul rendimento del figlio. I giudici hanno applicato rigorosamente la legge godendosi il loro momento di notorietà. Nessuno si è però chiesto quali conseguenze questa sentenza avrà per quel ragazzino sballottato da una classe all'altra e diventato, suo malgrado, protagonista di una vicenda da prima pagina. Faccio fatica a pensare che siano conseguenze positive e facili da gestire. Le chiedo: anche il padre una riflessione su questo non avrebbe avuto il dovere di farla? Io penso di sì.
Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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