Egregio direttore,
siamo in crisi con il vaccino antinfluenzale ed i politici discutono sulla possibilità di avere quello anti Covid-19 per fine anno, quando ancora non sappiamo se le varie società farmaceutiche saranno autorizzate a metterlo in commercio. Il prof. Crisanti, ho letto, avrebbe affermato che non se lo inietterà perchè è stato prodotto troppo in fretta rispetto alla solita prassi. I nostri politici potrebbero essere più prudenti nelle promesse di cure nella salute e magari liberalizzare gli accessi alle varie facoltà universitarie come ai miei tempi, 1948-50, anche con clausole di sbarramento per coloro che non fanno esami annuali o biennali e così pure libero accesso alle varie specializzazioni per non trovarci, come oggi, con personale scarso sanitario. I politici, prima che sia troppo tardi, è bene considerino seriamente i moniti del Presidente Mattarella e facciano unità per il bene comune degli italiani e la smettano di farsi eleggere nei vari partiti per avere uno stipendio sicuro e poi litigare e dividersi per imporre il proprio tornaconto, creando marasma, discordia, povertà ed anche odio. Tantissimi cittadini, anche poveri, hanno bisogno di lavoro, di tranquillità, di sicurezza e non di continue promesse inconcludenti.
La pazienza non è illimitata.
Cordiali saluti
Ignazio Zoia
Peseggia
Caro lettore,
in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo tutti dovrebbero misurare le parole.