La patetica esibizione canora dei tre virologi: un esempio di irrefrenabile e vacuo narcisismo

Venerdì 24 Dicembre 2021
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Caro direttore, l'esibizione canora dei tre virologi, mandata in onda Martedì 21 sera nella trasmissione di Barbara Palombelli su Rete4, ha disintegrato quel pò di credibilità che restava a tali virologi. Una palese dimostrazione di quanto questi signori siano più interessati alla visibilità e alla presenza nei salotti televisivi, rispetto alla presenza nelle corsie ospedaliere, come già in tempi non sospetti, avevo avuto modo di scrivere al vostro giornale. In tutto ciò, qualcosa di positivo c'è, ora che s'è toccato il fondo, speriamo di poter risalire.
Gerardo

Caro lettore, la patetica e sconcertante esibizione canora di tre celebri virologi mi ha fatto ricordare una celebre citazione di Leo Longanesi: «E' così egocentrico che se ne va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa, se va a un funerale vorrebbe essere il morto».

Perché solo un narcisismo irrefrenabile, alimentato dall'esasperante e ossessiva presenza su giornali e tv negli ultimi due anni, può aver spinto tre cattedratici ( li ricordo in ordine alfabetico: Bassetti, Crisanti e Pregliasco) a prestarsi a quella triste messinscena ad uso dell'audience televisiva. Qualcuno ha parlato di possibili effetti della variante Ariston, ironizzando sull'assonanza tra il nome dell'ultima declinazione del virus, Omicron, con quello del celebre teatro di Sanremo che ospita il festival della canzone italiana. Battuta senza dubbio efficace. In realtà, pur con tutta la buona volontà, da ridere qui c'è molto poco. Un momento come questo, con la pandemia che non accenna ad arretrare e le strutture sanitarie stremate di quasi due anni di lotta al Covid, imporrebbe compostezza soprattutto da parte di chi, per ruolo e competenze, dovrebbe avere una più efficace percezione della realtà. Il confine tra farsa e tragedia è spesso labile. E molti anche in questo periodo tendono a dimenticarlo. Ma tra chi quotidianamente si occupa di medicina e salute, cioè di vita e di morte, sarebbe lecito attendersi un maggiore livello di consapevolezza e di senso della misura. Ma forse ha ragione lei: con quella esibizione abbiamo toccato il fondo, possiamo solo risalire. Speriamo dunque con l'anno nuovo di lasciarci alle spalle il virus e di poterci liberarci anche del protagonismo mediatico di virologi e simili. Intanto Buon Natale a tutti

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