Un lettore ci accusa di essere asserviti al potere: perché la pensiamo diversamente da lui sul Covid. E non solo

Martedì 8 Settembre 2020
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Egregio direttore,
come immaginavo non ha pubblicato il mio intervento che ho inviato l'altro ieri, mentre ovviamente ha dato spazio a un appello da parte del solito lettore che cita, come tutti i nostri politici, i morti di Bergamo, in gran parte anche lì morti per altro, e tutto il solito resto di commemorazioni, appello alla responsabilità e ciò a fronte di una realtà che vede quasi nessuno stare male davvero per questo Covid: una falsa pandemia che sta facendo più malati in psichiatria, ma che sta piano piano distruggendo l'economia e i rapporti sociali del paese in ogni settore. Le chiedo solo di riflettere, di guardare i dati veri e accettare la verità che, a fronte addirittura centinaia di migliaia di tamponi, vi sono solo pochissimi positivi e per di più asintomatici che stanno benissimo. Non si può quindi assolutamente parlare di epidemia o comunque di emergenza sanitaria. Di conseguenza i cosiddetti malfamati negazionisti sono quelli che, come Giordano Bruno, affermano e gridano la verità e di riacquistare le libertà costituzionali contro un potere politico paragonabile al potere dell'inquisizione di medioevale memoria. Ovviamente so che nulla di tutto questo verrà pubblicato ma arriverà un giorno in cui la verità emergerà con tutta la sua forza.


Avv. Roberto Veroi
Treviso 



Caro lettore,
ergersi a vittime del sistema e della cosidetta stampa di regime è una comoda posizione: consente di dire tutto quello ci passa per la testa, incuranti della realtà dei fatti. Salvo poi accusare di censura e di atteggiamenti liberticidi chi osa contestare o ignorare certe prese di posizioni. Il suo intervento che non abbiamo pubblicato, è una chiara dimostrazione di ciò che affermo. Lei in quella lettera sosteneva che i sondaggi apparsi sulle pagine del Gazzettino sulle prossime elezioni regionali sono falsi. Soprattutto per ciò che riguarda gli alti consensi attribuiti a Luca Zaia che, secondo lei (e cito testualmente le sue parole) in realtà «è inviso alla maggior parte dei veneti». Su cosa si fonda questa sua convinzione? Su altre ricerche o studi? No, su sue sensazioni, umori, simpatie. Null'altro. Il nostro sondaggio, al contrario, è il frutto di una rigorosa ricerca effettuata da una società autorevole e specializzata, la Demos. Questo non significa che le previsioni non possano rivelarsi in alcuni punti difformi dai risultati elettorali. Ma sono state ottenute applicando criteri scientifici, facendo cioè un accurato lavoro di analisi. Per lei, però, tutto questo non conta. Valgono solo le sue emotive ma inconfutabili certezze. E non averle pubblicate rende noi asserviti al potere. Mentre lei si eleva, senza senso alcuno del ridicolo, a novello Giordano Bruno. Lo stesso accade per il coronavirus. Anche in questo caso Lei, come altri, è assolutamente convinto che sia tutta una montatura, un gigantesco falso. Una posizione che non ha fondamento scientifico e che è essenzialmente il risultato di stati d'animo, insofferenze e congetture. Sentimenti anche comprensibili. Che lei però eleva a verità assoluta, sommergendo con il proprio disprezzo chi la pensa diversamente. Al punto di parlare, nella sua lettera, con agghiacciante noncuranza anche dei morti provocati dal Covid nella provincia di Bergamo, una terra dove in pochi mesi si sono registrati più del 500% dei morti registrati normalmente. Mi domando se non prova, almeno per questo, un po' di vergogna. O se, almeno, non la sfiora il beneficio del dubbio. Ma conosco già la risposta.
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