Morti nelle case di riposo: un'azienda ci contesta di aver parlato di "strage". Botta e risposta

Giovedì 7 Maggio 2020
Morti nelle case di riposo: un'azienda ci contesta di aver parlato di "strage". Botta e risposta
Egregio direttore,
in data 20.04.2020 è apparso sul Gazzettino, fascicolo di Padova, un articolo così titolato: Sereni Orizzonti, strage continua: è nonno Dino la terza vittima. L'utilizzo del termine strage è evocativo dell'uccisione violenta di una moltitudine di persone o, peggio ancora, di un delitto connesso con finalità di porre in pericolo la pubblica incolumità. Non a caso è punito dal codice penale con l'ergastolo. Il vocabolo in questione è stato utilizzato in modo alquanto maldestro ed inopinato suscitando come ovvia conseguenza un immediato disgusto nel lettore. Per effetto di quest'ultimo è portato ad associare Sereni Orizzonti ad un evento tragico a danno degli anziani ospiti. In altri termini sembra che sia Sereni Orizzonti il carnefice, non il Covid. La realtà dei fatti è ben diversa. I dati reali smentiscono categoricamente che a Bovolenta si stia consumando una tragedia di epocale portata come invece pare leggere l'articolo in questione. Il numero di decessi è in linea con i dati storici e la circostanza non può che confermare l'ottimale gestione dell'emergenza in corso. I decessi susseguitisi sono 3 nell'arco di un mese e mezzo, sicché definire strage l'accaduto significa aver dato luce a un articolo con gravissima negligenza se non addirittura in malafede.

Avv. Giovanni Donazzolo


Caro avvocato,
pubblichiamo la vostra la rettifica. Per il futuro mi permetterei di suggerirle maggior prudenza prima di inerpicarsi in dissertazioni filologiche. Il termine strage, come si può verificare sfogliando un qualsiasi dizionario, è comunemente usato anche per indicare «un'alta mortalità di persone dovuta a eventi epidemici, disastri ambientali o simili». Non lo dico io, lo scrive il vocabolario della Treccani. Dunque l'uso del termine è del tutto appropriato al contesto. Se poi sia corretto o meno parlare di strage rispetto a ciò che è avvenuto negli ultimi due mesi alla casa di riposo Sereni Orizzonti di Bovolenta lo lasciamo decidere ai lettori sulla base dei fatti e dei numeri.

Noi non mettiamo e non abbiamo messo in dubbio la vostra ottimale gestione dell'emergenza. Abbiamo registrato che nella casa di riposo Sereni Orizzonti di Bovolenta, dove attualmente ci sono 56 ospiti, c'erano stati 3 morti per Covid. I morti positivi da coronavirus sono poi saliti a 6 nei giorni successivi, mentre 48 risultano attualmente gli ospiti positivi al virus e altri 5 sempre Covid positivi sono ricoverati in ospedale. Lei è ovviamente libero di pensare che 3 o 6 decessi non indichino, per dirla con la Treccani, un «alto livello di mortalità». A noi non pare. E lo conferma il fatto che la media dei decessi nelle altre case di riposo del Veneto, in rapporto agli ospiti, sia certamente più bassa rispetto a quella registrata a Bovolenta. Non è un accusa, è un fatto. Come è un fatto che nella vostra casa di riposo la media dei contagiati sia notevolmente superiore a quella regionale: nel caso della Sereni Orizzonti di Bovolenta il rapporto ospiti-positivi è superiore all'80%.
A livello veneto, secondo l'ultimo rapporto della Regione, si attesta al 6,3%. C'è altro da aggiungere? Da parte nostra no.
Ultimo aggiornamento: 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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