Stiamo vivendo un incubo? No, è una prova che non avevamo messo in conto Ma che possiamo superare

Mercoledì 15 Aprile 2020
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Egregio Direttore,
mi aiuti a capire: siamo blindati a casa prigionieri di un sistema che non ha saputo capire per tempo il pericolo e fragili vittime di infinite notizie, di smentite, di decreti, di accuse... Non possiamo nemmeno piangere i nostri morti e ci chiedono sacrifici economici ma nelle tasche della gente non è entrato ancora un centesimo. Abbiamo Borrelli, Arcuri, ma non bastano e allora Colao, ma non basta quindi altri 17 tecnici... ma allora se servono tutti questi tecnici a cosa servono i politici? Significa che sono inadeguati? E come non bastasse quel geniaccio di sardina di Mattia Santori che suggerisce una bella patrimoniale, e subito si aggiungono a questa idea parte dei parlamentari al governo... E si, in un paese dove la pressione fiscale incide tra tasse dirette e indirette per oltre il 70% a è proprio una grande idea, anzi proprio geniale. E infine ci dicono che i poveri in Italia sono oltre i 4 milioni e noi che facciamo? Facciamo entrare gli immigrati che più poveri di così... Sarò io un catastrofista? Allora la prego di dirmi che è un incubo e che ci sveglieremo.

Alessandro Banci


Caro lettore,
non credo che lei sia catastrofista. È abbastanza normale, in una situazione complicata e difficile come quella che stiamo vivendo, guardare con sconforto a ciò che succede intorno a noi e far fatica a intravedere vie d'uscita. Nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che sta accadendo. Nessuno avrebbe potuto pensare che, improvvisamente, avremmo dovuto rinunciare alle nostre libertà, al nostro modo di essere, alle nostre abitudini, in qualche caso anche al nostro lavoro. Eppure è accaduto. Ma non è un incubo. È una realtà che non avevamo preso in considerazione. Che non avevamo messo in conto. Forse perché troppo convinti di noi stessi, di poter dominare tutto.
È una prova. Che dobbiamo e possiamo superare. Come tutte le prove anche questa serve a misurarci e a misurare chi ci guida, chi ci governa, chi vorrebbe avere un ruolo nelle scelte del Paese. Ma oggi non è ancora tempo di bilanci. Ci sarà tempo per farli. Intanto preoccupiamoci di fermare il virus e di preparare la ripartenza. Che non sarà facile né indolore. Anche se il Nordest ha dimostrato di saper reagire meglio di altri territori. Quanto alle sardine, suggerirei di ignorarle. Come altre cose, appartengono già al passato.
Ultimo aggiornamento: 13:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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