Titolo esagerato su Cortina? No, le file per fare i tamponi dimostrano che la grande paura c'è stata

Domenica 30 Agosto 2020
Caro Direttore
mi chiedo se Il Gazzettino di cui ho sempre apprezzato l'equilibrio - questa volta non abbia esagerato con il titolo di prima pagina Cortina, la grande paura col comprensibile desiderio di vendere qualche copia in più: da appassionato cartaceo vi capisco. Però dal titolo sembra che da qui stiano tutti scappando terrorizzati e che il Coronavirus abbia invaso il paese.
A Cortina d'Ampezzo un (uno) ragazzo proveniente dalla Sardegna e positivo al Covid ha partecipato a una festa con circa 550 persone tenuta su un grande prato all'aperto e rispettando rigorosamente le direttive sanitarie di distanziamento. Si tratta di una (1) sola persona su 550 ma per prudenza stanno eseguendo il test sui partecipanti all'evento Cortina Summer Party che obbligatoriamente si erano tutti registrati con nome e cognome.
Nessuna grande paura dunque, in una provincia di 220mila abitanti dove l'Ussl 1 Belluno segnala solo una ventina di casi (lo 0,1%) e che territorialmente è la più vasta del Veneto. Buon lavoro.
Luca Alfonsi
Cortina d'Ampezzo (Belluno)



Caro lettore,
ogni titolo è una sintesi di concetti più ampi e, soprattutto quando ci riguarda da vicino, può apparire eccessivo o esagerato. Noi non abbiamo scritto che la gente fugge da Cortina. Con il nostro titolo abbiamo raccontato in poche parole una realtà sotto gli occhi di tutti: nella località ampezzana alcune centinaia di persone che avevano partecipato il 22 agosto al Summer party si sono messe in fila per sottoporsi al tampone. Un fenomeno inconsueto anche in questi tempi molto particolari di emergenza sanitaria e di pandemia. Eppure tutti avrebbero dovuto sapere che l'evento si era svolto nel rispetto delle regole e all'aperto. Eppure tutti erano certamente al corrente che, ad oggi, si era registrato un solo caso positivo tra i partecipanti al party.
Ciononostante in tanti non hanno esitato un attimo a lasciar perdere ogni altro impegno per mettersi in fila e sottoporsi al test. Perché lo hanno fatto? Per senso di responsabilità? Certamente anche per questo. Ma, credo, soprattutto perché avevano paura di essere stati loro tessi contagiati. E hanno voluto togliersi la preoccupazione. È uno stato d'animo del tutto naturale. Molto umano e comprensibile soprattutto di questi tempi. Il nostro titolo lo ha semplicemente fotografato.
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