L'unica soluzione per il "caso Catalogna" passa per il dialogo e il rispetto della Costituzione

Mercoledì 23 Ottobre 2019
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Egregio direttore, 
continuo ad essere scandalizzata dalla sentenza che in Spagna ha condannato al carcere per oltre 10 anni, in un caso perfino 13, i capi politici catalani, tutti, vorrei sottolineare, democraticamente eletti. Si è voluto reprimere con la forza la domanda di indipendenza di quella regione, secondo me legittima per ragioni non solo storiche, benchè non prevista dalla Costituzione spagnola. Il risultato è stata una nuova ondata di violenze per le strade di Barcellona e in altre città. Feriti e distruzioni. Persino il clasico, cioè la partita di calcio che oppone il Barcellona al Real Madrid è stata rinviata per la mancanza di condizioni di sicurezza. Ma forse è proprio questo che qualcuno voleva. Lei cosa ne pensa?

Paola Fontana
Venezia

Caro lettrice, 
mi pare evidente che qualsiasi decisione sul futuro della Catalogna debba essere presa nell'ambito di ciò che prevede la Costituzione spagnola o attraverso una modifica, democraticamente votata dal parlamento iberico, della stessa carta costituzionale. Non esiste e non può esistere altra strada. Ma è altrettanto evidente che non si può trovare una soluzione alla questione catalana per via giudiziaria o militare. La domanda di indipendenza che una fetta importante del popolo catalano avanza è un problema politico e come tale va affrontato. Non può essere semplicemente rimosso o represso. Da questo punto di vista la sentenza del tribunale Supremo spagnolo contro i leader indipendentisti catalani benchè pesante sul piano delle condanne, dice però anche una cosa importante. Perchè in quella sentenza non è stata accolta la tesi dell'attentato alla Costituzione contenuta nell'atto di accusa e sulla cui base erano state chieste pene ancora più pesanti per i capi catalani. Dunque, secondo i massimi giudici iberici, i leader dei partiti indipendentisti hanno compiuto reati gravi, ma non hanno tentato di sovvertire lo Stato spagnolo. Non si tratta di un dettaglio. Significa che per la Suprema corte le rivendicazioni indipendentiste catalane si collocano pur sempre all'interno di una possibile dialettica tra le istituzioni. Non sono del tutto incompatibili. Potrebbe essere un punto di partenza importante. Perchè da una situazione come quella della Catalogna non si esce nè con le rivolte di piazza ma neppure con la repressione. Serve il dialogo. Serve cercare, con pazienza, un possibile punto di incontro tra i contendenti. E su questa partita forse anche l'Europa potrebbe provare ad avere un suo ruolo.

    
Ultimo aggiornamento: 13:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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