Caro-gas, gli speculatori ci sono sempre stati (e ci saranno) ma ora hanno un formidabile alleato: è Vladimir Putin

Sabato 24 Settembre 2022

Egregio direttore,
ho letto con interesse la sua risposta ad un lettore sull'aumento dei prezzi dell'energia sul mercato di Amsterdam, che lei attribuisce quasi in toto alla guerra e non alla speculazione. Beh, Giulio Tremonti, uno che di economia forse ne capisce più di lei e di me, ha detto che «l'aumento dei prezzi non dipende dalla guerra ma dalla speculazione» (cit.). Noto anche che lei evita di dire che il prezzo del metano e del petrolio ad Amsterdam è deciso, non esclusivamente ma soprattutto, da un'azienda privata di derivati di proprietà statunitense (strano!), che sta facendo enormi guadagni e che, dopo aver pagato il 3% di tasse all'Olanda, porta gli utili non si sa dove. Si chiama Intercontinental Exchange (ICE) per la precisione.


Gabriele Crocco


Caro lettore,
non ci sono dubbi sul fatto che Giulio Tremonti ne sappia molto più di me e non solo in materia economica. Ma non c'è una vera contraddizione tra ciò che lui afferma e le mie considerazioni. Non ho alcuna simpatia per gli speculatori, ma la speculazione imperversa e condiziona pesantemente i prezzi proprio perché oggi c'è una situazione di profonda incertezza sul mercato internazionale, ed europeo in particolare, del gas causata principalmente dall'invasione dell'Ucraina e dall'utilizzo che Mosca fa della sua arma energetica. Gli speculatori approfittano di questa situazione per guadagnare di più e fanno ulteriormente lievitare il prezzo del gas. Si possono fermare o frenare gli speculatori? Sarebbe utile e opportuno, ma non è semplice perché si tratta di attività discutibili forse sul piano etico, ma legittime. Una cosa è sicura: se non ci fosse la guerra gli speculatori avrebbero le armi spuntate e dedicherebbero le loro spregiudicate e avide attenzioni ad altri prodotti con un impatto ben inferiore sulle nostre economie. Ice, che lei cita, è notoriamente uno dei più grandi operatori al mondo di futures sulle commodity, ossia sulle materie prime e sui prodotti agricoli di base. Stipula e gestisce un'enorme quantità di contratti a termine su molti prodotti, dalla colza allo zucchero passando per il petrolio e appunto il gas. Non decide i prezzi: i prezzi li definiscono l'equilibrio tra la domanda e l'offerta e in questo momento l'equilibrio del mercato del gas è fortemente alterato dalla guerra e questo apre molti spazi d'azione alla speculazione. Ma il mercato delle materie prime ha sempre funzionato in questo modo e gli speculatori ci sono sempre stati. In questo momento nel settore del gas hanno però un formidabile alleato di nome Vladimir Putin.
 

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