Evocare il pericolo di nuovi e ipotetici fascismi è solo un modo per esorcizzare la realtà

Domenica 28 Aprile 2019
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Caro direttore,
negli ultimi anni i gruppi neofascisti si sono moltiplicati. Oggi quasi ogni provincia ha il suo gruppo estremista, come rileva un sondaggio dell'Espresso del 23/03/19. Aumentando di numero i nuovi fascisti sono diventati più aggressivi e pericolosi. Più si chiude gli occhi più aumentano. Ci vogliono pene severe, e l'articolo XII delle Disposizioni transitorie e finali della Costituzione offre alla Magistratura la possibilità di incriminarli. Tale art. XII recita: È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Sotto qualsiasi forma... quindi non sono ammesse intolleranze, immagini e simboli che ricordino il fascismo e il suo fondatore. Si dirà che una democrazia liberale deve tollerare tutte le opinioni, anche quelle fasciste finchè restano opinioni. C'è però il pericolo di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. Sentiamo cosa dice il filosofo Karl Popper: Libertà e tolleranza in una società aperta non dovrebbero essere pensate come illimitate. Anche se dobbiamo garantire libertà d'opinione a tutti coloro che sono disposti a ricambiarla, non dobbiamo includere in questa garanzia quanti si impegnano a diffondere intolleranza o violenza. Il brano di Popper è tratto da La società aperta e i suoi nemici.
Franco Vicentini

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Caro lettore,
non credo che sua il caso di scomodare Karl Popper e il suo paradosso della tolleranza per un manipolo di grotteschi imbecilli come quei pseudo tifosi laziali che hanno innalzato uno striscione inneggiante al Duce in piazzale Loreto. Quello striscione, in quel luogo, era infame, cialtrone e disgustoso. Come lo sono altre manifestazioni e iniziative dei gruppi e gruppuscoli neo-fascisti. Detto ciò, davvero pensiamo che qualche centinaio di idioti, ignoranti della storia e del presente, vittime più o meno consapevoli di una mitologia falsa e trucida, rappresentino nel 2019 un grande e grave pericolo per la nostra democrazia? Con i nemici delle libertà e con chi, senza vergogna, rievoca stagioni tragiche di morte e sopraffazione, bisogna essere severi. E applicare le leggi. Ma se oggi quella società aperta immaginata e delineata da Popper è ancora così lontana, se i nostri sistemi fanno tanta fatica a dare risposte ai bisogni di molte persone, se la distanza tra élite e popolo si è così approfondita, se le nostre democrazie, in sostanza, appaiono deboli e inefficienti, questo è un nostro problema. Nostro di democratici e tocca a noi trovare soluzioni e vie d'uscita. Evocare continuamente il pericolo di nuovi, ipotetici fascismi o enfatizzare il peso e il ruolo di estremismi beceri, già sconfitti dalla storia, è un modo di esorcizzare la realtà. Per crearsi alibi e non fare i conti con se stessi e i propri errori.
Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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