Berlusconi dovrebbe imparare da Fausto Coppi, ma il leader di Fi non si ritirerà mai

Martedì 24 Aprile 2018
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Caro Direttore,
era la fine degli anni '50, quando, per rispettare l'appuntamento annuale con la tappa dolomitica del Giro d'Italia, andai lungo uno dei Passi. Non ricordo chi passò per primo, ma ricordo bene l'urlo dei tifosi qualche tornante sotto, all'arrivo di Fausto Coppi.
Aveva perso la potenza, ed è passato davanti a me senza apparente sforzo, attorno alla 50° posizione. Quel grande campione, anzi il campionissimo, aveva scelto, per amore del suo lavoro, di proseguire a correre facendo l'allenatore in corsa, dando suggerimenti ai ragazzi della sua squadra. Questo episodio mi è tornato alla mente dopo aver ascoltato le dichiarazioni molto pesanti di Silvio Berlusconi nei confronti dei 5 Stelle. Francamente, mi è dispiaciuto molto ascoltare parole così offensive e controproducenti anche nei confronti dei milioni di persone che hanno votato quel movimento, da un personaggio che ho molto ammirato. Non credo alla decrescita felice, quando l' età avanza e le forze scemano, ma credo alla decrescita con dignità, così come aveva scelto di fare Fausto Coppi alla fine di una luminosa carriera.
Purtroppo, sembra che Silvio Berlusconi, non si sia reso conto di quanto gli sta succedendo attorno.

Gino De Carli
Soranzen (BL)


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Caro lettore,
credo invece che Silvio Berlusconi, da animale politico qual è, si renda perfettamente conto di quel che gli sta succedendo intorno e proprio per questo reagisce - talvolta d'impulso talvolta scientemente - in quel modo. Berlusconi è sempre stato il leader incontrastato e incontrastabile del centrodestra, sia quando era al governo sia quando stava all'opposizione.
Con l'eccezione di Gianni Letta, ascoltatissimo consigliere e gran tessitore di rapporti, non ha mai avuto ( e voluto) neppure un autentico braccio destro né un delfino. Era lui il dominus. Improvvisamente con il voto del 4 marzo le cose sono cambiate. Un cambio di marcia che Berlusconi non aveva messo in conto e che lo ha spiazzato. Il centrodestra oggi ha un altro leader, Matteo Salvini, e al Cavaliere tocca un posizione diversa: da regista, da garante, da mediano. Comunque sia, per il suo passato e per la concezione che Berlusconi ha di sè, un ruolo di secondo piano.
Il capo di Forza Italia lo sa e sa anche che nel confronto con Salvini neppure l'anagrafe è dalla sua parte. Coppi sul finire della carriera compensava il calo di energie con quello stile ineguagliabile che lo aveva fatto soprannominare Airone. Ma molto probabilmente se la morte non l'avesse portato via a 40 anni, si sarebbe presto ritirato. Berlusconi no. Questa possiamo essere certi che è l'unica cosa che, spontaneamente, non farà mai.
Ultimo aggiornamento: 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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