Perché il cardinal Krajewski, senza volerlo, è stato un grande elettore di Salvini

Domenica 2 Giugno 2019
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Caro direttore,
le esegesi dei commentatori politici apparse sui quotidiani nazionali, compresa quella di Luca Ricolfi di stamane su Il Gazzettino sull'exploit di consensi ricevuti dalla Lega, non mi convincono. La gente semplice che va a votare, di fronte a politiche inerti sulle esigenze comuni, senza tante analisi concettuali preventive, si rivolge a chi nel panorama politico risulta più convincente. Così è avvenuto a beneficio della Lega, il cui leader con la chiusura dei porti per arginare l'immigrazione clandestina e la legge sulla legittima difesa, aveva saputo anticipare alla perfezione le loro attese. Giacché la gente comune è più saggia nelle scelte di molti intellò di sinistra, che si credono i soli autorizzati a decidere su tutto, ma per nostra buona sorte non ci azzeccano mai. In aggiunta, al successo di Salvini ha contribuito il disinganno di quella componente elettorale che era stata attirata da un M5s che poi non ha rispettato le promesse. Per concludere: la compagine stellata al governo s'è dimostrata del tutto inadeguata a comprendere e a tradurre in fatti concreti le vere istanze del Paese: sono la produzione e il lavoro stagnanti il vero fronte da combattere per ripartire. Non so quale sarà il seguito della legislatura, constatato un Salvini proteso a chiedere al M5s quello che per il Movimento rappresenta il suo contrario. Verosimile dopo un iniziale fair play di circostanza, lo scontro fatale sulle rivendicazioni inconciliabili dei due vicepremier. Un anno di tempo prezioso perso, per inseguire bizzarrie controproducenti anziché dedicarsi a tempo pieno per assicurare uno straccio di futuro al Paese.

Renzo Nalon 

Caro lettore, 
le citerò un piccolo episodio che riguarda questa rubrica. Raramente mi è capitato di ricevere tante lettere e tutte molto critiche (salvo una) come dopo l'iniziativa del cardinale Konrad Krajewski che, come si ricorderà, non ha esitato a calarsi in un cunicolo per riallacciare la corrente ai 450 abusivi, che sotto le insegne di Action occupano l'ex sede Inpdap di via di Santa Croce in Gerusalemme a Roma dal 2013 e che hanno accumulato un debito di oltre 300mila euro con la società che distribuisce l'energia elettrica. Krajewski è l'elemosiniere del Papa, ma questo non ha frenato l'indignazione e le reazioni dei lettori. Qualche sondaggista ha notato che dopo quella vicenda il consenso di Salvini è aumentato. Non ho elementi per poter confermare questo dato, ma non stento a crederlo. Perché il gesto del cardinale benché dettato da ottime intenzioni, contrasta con il senso comune delle persone, con la domanda di rispetto delle regole e di sicurezza diffusa nella nostra società ad ogni livello. Si può essere d'accordo o meno con Salvini, ma non c'è dubbio che il leader leghista queste domande ha saputo intercettarle. Altri no.
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