Il nuovo nome del dipinto di Degas dimostra quanto profonda sia la lacerazione prodotta dalla guerra di Putin

Giovedì 5 Maggio 2022
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Egregio direttore,
leggo che la National Gallery di Londra ha deciso che il quadro del grande Edgar Degas, intitolato Danzatrici russe , d'ora in avanti sarà chiamato Danzatrici ucraine. Sembra che tale decisione sia stata motivata dai colori giallo e blu sulle ghirlande e nastri delle tre danzatrici. Il fatto risente palesemente del conflitto Russo-Ucraino in atto. Dopo la censura a Dostoevskij ora tocca a Degas. Chi sarà il prossimo artista oggetto di questa deriva che sembra aver fatto perdere il buon senso anche a molti stimati intellettuali? A mio modesto avviso credo si stia trascurando l'essenziale, scadendo verso il ridicolo.

Vittorio De Marchi
Albignasego (Pd)


Caro lettore,
la scelta di rinominare il capolavoro di Degas non è certamente casuale ed è uno specchio dei (brutti) tempi che viviamo. Ma non la definirei una censura: il quadro era e resta visibile a tutti. Come è stato spiegato dalla National Gallery la nuova titolazione del dipinto, Danzatrici ucraine, corregge quella precedente che era sbagliata (le danzatrici ritratte sono effettivamente ucraine e non russe come dimostrano i colori dei nastri che adornano i loro capelli) e frutto di «un'interpretazione pigra e dell'etichettatura errata dell'arte e del patrimonio ucraino». Il portavoce del museo londinese ha anche tenuto a precisare che: «da anni il titolo di questo quadro era un punto di discussione tra gli esperti». Non lo mettiamo in dubbio. Tuttavia è abbastanza evidente che, senza l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, la decisione di rinominare il capolavoro del pittore francese sarebbe avvenuta con tempi e forme diverse e la notizia non avrebbe fatto immediatamente il giro del mondo. Ma questo dovrebbe farci anche riflettere sulla profonde conseguenze che questa guerra sta provocando. Sulla profondità e vastità dei suoi effetti che vanno oltre le dinamiche militari e geo-politiche e investono ogni ambito della nostra società. Anche in modo sbagliato, sia ben chiaro. Ma sono la dimostrazione di quanto profonda sia la ferita inferta da Putin. Il leader del Cremlino ha diviso forse per sempre due popoli, quello russo e quello ucraino, uniti da tanti elementi religiosi, storici e linguistici. E ha determinato una lacerazione tra Russia ed Europa che sarà difficile facile ricucire anche dopo che la guerra sarà finita.

      
 

Ultimo aggiornamento: 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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